Oscenità a una festa: processo a 20enne
Processato per atti osceni in luogo pubblico. Per essersi esibito davanti a un locale in presenza di una donna che aveva conosciuto poco prima. Ma la difesa riferisce una storia completamente diversa....
Processato per atti osceni in luogo pubblico. Per essersi esibito davanti a un locale in presenza di una donna che aveva conosciuto poco prima. Ma la difesa riferisce una storia completamente diversa. Ieri mattina è stata aperta e subito rinviata al 20 giungo l’udienza che vede come imputato un ventenne di Pavullo.
Davanti al giudice Cermaria è iniziata la causa contro il giovane, difeso dall’avvocato Giuseppe Calaresu, per i fatti accaduti al termine di una festa in un noto locale di Sestola. Stando alla ricostruzione della Procura, il giovane - all’epoca dei fatti diciottenne - era uscito per una boccata d’aria. Quando ha incontrato una ragazza che aveva appena conosciuto, una 28enne modenese, si è avvicinato e si è aperto i pantaloni “esibendo” il contenuto. La donna schifata ha attirato l’attenzione dei presenti e, una volta identificato l’esibizionista, è poi scattata la denuncia per atti osceni in luogo pubblico. Tuttavia, nel corso del processo il difensore dimostrerà che esiste un’altra storia e che è suffragata dalla testimonianza di altre persone presenti in quel momento. In sostanza, secondo la versione dell’imputato, uscendo dal locale questi ha incontrato quella donna che aveva da poco conosciuto e dopo alcune battute tra loro è scoppiata un’accesa discussione. Mentre parlava, il giovane si è messo di spalle per orinare. A una sua battuta pesante, la ragazza avrebbe reagito aggredendolo e graffiandolo in faccia. Per questo si sarebbe voltato “esibendosi”. Questa la versione della difesa. Ma ci sono testimoni anche per l’accusa che raccontano una storia di pure esibizionismo... (carlo gregori)