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Pasticcio burocratico Salta il funerale con parenti in attesa

Pasticcio burocratico Salta il funerale con parenti in attesa

In chiesa a Rovereto c’erano i parenti e gli amici, alcuni venuti da lontano. Ma la salma all’orario prefissato non è mai arrivata. Per un disguido in ospedale, infatti, non è stato compilato il...

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In chiesa a Rovereto c’erano i parenti e gli amici, alcuni venuti da lontano. Ma la salma all’orario prefissato non è mai arrivata. Per un disguido in ospedale, infatti, non è stato compilato il foglio necroscopico, burocraticamente necessario per poter procedere alla sepoltura.

E cosi al dolore ieri si sono sostituiti l’imbarazzo e il disappunto, senza che nessuno volesse assumersi la responsabilità certa di un pasticcio che può anche capitare, ma che sarà meglio non capiti più.

I fatti. Venerdì attorno alle 17 una anziana ospite della struttura protetta “Prima Rosa” di Carpi si sente male. È una terremotata di Rovereto, che da alcuni mesi vive nella struttura protetta con l’aiuto della Protezione civile. Invalida al 100%, in quel momento è con il figlio 60enne. L’infermiera avverte il 118, arriva l’ambulanza e dopo un elettrocardiogramma la donna viene trasferita al Pronto Soccorso. Poco dopo i medici escono dall’emergenza e comunicano al figlio e alla cugina sopravvenuti che la signora è deceduta.

«Nel certificato ho letto che mia madre era deceduta durante il trasporto«, spiega il figlio, che chiede di evitare nomi per rispetto della madre defunta. Più tardi viene avvisata l’agenzia di onoranze funebri Elide di Carpi, che provvede alle comunicazioni alla polizia mortuaria e, non trovando elementi ostativi (nelle camere ardenti si usano cartellini rossi o bianchi, a seconda se si può o meno procedere) provvede alla vestizione e ad allertare il parroco, organizzando il funerale, fissato per ieri alle 10.

«Alle 8 sono andato in ospedale a ritirate il foglio necroscopico - racconta il titolare dell’agenzia funebre - ma non l’avevano. Regola vuole che in caso di decesso in ospedale compila gli atti l’ospedale, in caso di decesso in ambulanza l’ospedale richieda l’intervento della Medicina legale che rilascia l’atto. Non è accaduto nulla di tutto questo».

Il figlio così si è precipitato in ospedale, mentre le onoranze funebri a Modena, presso la Medicina legale. «Dove ci hanno detto di non sapere nulla del decesso», raccontano alla ditta. Così tra uno scaricabarile e l’altro il tempo inesorabile ha costretto a chiamare il parroco, perché comunicasse a coloro che erano arrivati in chiesa il disguido-ritardo. È finita che la Medicina legale ha inviato un medico a Carpi alle 13, e il funerale si è celebrato alle 14.30, tra pochi intimi. «Vi lascio immaginare il disagio. Ci aspettiamo quantomeno delle giustificate scuse, sennò dovremo agire diversamente», dicono figlio e agenzia. (ase)