Gazzetta di Modena

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Proroga dei mutui: incognite continue

di Francesco Dondi
Proroga dei mutui: incognite continue

Terremoto. Legge poco chiara sui prestiti per tasse delle aziende e case inagibili. I comitati spronano ad andare in banca

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La conversione in legge del decreto alluvione porta in dote tanti dubbi sul futuro del “sistema” terremoto. La necessità politica di tenere insieme i due cataclismi - e quella potrebbe essere la strada da applicare anche al tornado di Nonantola e Castelfranco - non porta a provvedimenti univoci. Anzi, le disposizioni legislative aggiungono incertezza anche per la restituzione dei mutui contratti dalle imprese per pagare tasse e contributi e concessi, per mezzo delle banche, dalla Cassa Depositi e Prestiti. Fu un escamotage, che portò anche la deputata Pd, Manuela Ghizzoni, ad esternare il proprio disappunto (“Siamo l’unico terremoto a cui viene chiesto di fare dei prestiti per pagare le tasse”), ma che di fatto grava sul futuro imminente degli imprenditori.

«La restituzione del debito per quota capitale - si legge nella legge 50 - al 1 gennaio 2014, comprensivo della rata non corrisposta alla scadenzadel 31 dicembre 2013 ai sensi del comma 2 del presente articolo, può essere differita, previa modifica dei contratti di finanziamento e connessa rimodulazione dei piani di ammortamento, per un periodo non superiore a due anni, non ulteriormente prorogabile, rispetto alla durata massima originariamente prevista».

Ma il quesito che alcuni commercialisti hanno già sollevato riguarda le tempistiche: da quando vengono conteggiati i due anni? Se si parte dal 31 dicembre 2013 allora i soldi andranno restituiti entro il 1 gennaio 2016, se invece si inizia dal 31 dicembre 2014 si slitta tutto di un anno. Il quesito non è risolto dalla legge e servirà un’interpretazione ulteriore. Tra l’altro si dovrà tenere conto del nuovo “piano di ammortamento” le cui rate, però, non sono ancora state fissate e quindi nessuno ancora sa quando dovrà pagarle, accantonando risorse per essere in regola con la restituzione dei soldi.

Ma la legge-alluvione apre, anzi riaccende, un ulteriore scenario di dibattito: il mutuo sulle case inagibili. Per Bastiglia, Bomporto, San Prospero, Camposanto, Finale, Medolla e San Felice, ossia per i paesi alluvionati insieme ad alcune frazioni di Modena, la sospensione è cosa fatta - su richiesta attraverso autocertificazione del danno - fino al 31 dicembre mentre per il resto del cratere sismico la bagarre prosegue. I comitati, però, basandosi su quando inserito nell’ultimo provvedimento legislativo, invitano i terremotati a recarsi in banca per chiedere lo stop dei prelievi, che per qualcuno è già arrivato alla quinta rata annuale. «Con le rassicurazioni di rito da parte dei politici locali sono poi arrivati l'impegno Abi, l'accordo Banche/Regione (mai visto anche se mai smentito), i milioni messi a disposizione di Errani dal Governo, per la copertura degli interessi derivanti dalle rate sospese e, finalmente, la Norma Primaria - scrive Sisma.12 - Andate in banca, non sarà così semplice ma vi invitiamo a pretendere comunque una risposta concreta e, possibilmente, scritta».