Sotto S. Eufemia spunta la Modena medievale -FOTO
Questi i ritrovamenti dello scavo, di appena 120 cm di profondità, attivato per la ristrutturazione e il recupero del complesso di S.Eufemia, nel cuore del centro storico
Resti di attività quotidiane delle Suore del più antico monastero della città, ma anche tracce e costruzioni databili nel periodo del basso medioevo. Questi i ritrovamenti dello scavo, di appena 120 cm di profondità, attivato per la ristrutturazione e il recupero del complesso di s.Eufemia, nel cuore del centro storico di modena. Un intervento da piu di 5 milioni di euro che punta al recupero delle ex carceri maschili, che trovavano sede fino al trasferimento al s.Anna in una porzione del complesso, oggi utilizzato parzialmente come sede delle facoltà umanistiche dell'ateneo di modena e reggio emilia.
Il recupero dello stabile ex carceri permetterà all'università di modena di recuperare 600 posti a sedere per gli studenti, suddivisi in quattro grandi aule da 100 posti ciascuna collegate tra loro in vudeoconferenza, 4 aule da 25 posti attrezzate per le attività multimediali e altre aule minori per attività di lezione frontale. Il progetto, avviato grazie al sostegno della fondazione cassa di risparmio di modena (con circa 3 milioni di euro) e a quella del provveditorato interregionale delle opere pubbliche dell'emilia romagna e delle marche (circa 2,5 milioni di euro) interesserà un'area di circa 1.300 Metri quadrati nella quale era storicamente insediato il monastero femminile benedettino, già noto nel xi secolo."Scavando solo un metro e mezzo sotto la superficie di piano, subito sono emersi ritrovamenti interessanti relativi a questo insediamento che probabilmente all'inizio del '600 occupava l'area con attività orticole", spiega edoardo minoja soprintendente per i beni archeologici dell'emilia romagna, "come piatti, ciotole, anfore e altri oggetti di uso quotidiano". Ma le indagini archeologiche "hanno permesso di accertare anche la presenza di strutture abitative più antiche", relative al basso medioevo, "con ambienti caratterizzati dalla presenza di focolari in muratura che venivano utilizzati a piano e poi a più riprese abbattuti e ricostruiti".
Il monastero chiuse i battenti nel 1798 e nel 1819 gli spazi interni al complesso vennero concessi alla società dilettanti gioco del pallone e vennero trasferite qui le carceri politiche, mentre l'università si insediò in questi locali nei primi anni del '900. Dal punto di vista dei costi "la spesa, considerata la complessita' dell'intervento e il fatto che si lavora in centro storico, è rimasta piuttosto contenuta- spiegano dal provveditorato- in quanto si parla di circa mille euro al metro quadrato", per circa 3.000 Mq complessivi.