«All’Olimpico hanno distrutto il sogno»
La Monari di Modena aveva avuto in premio la finale di Coppa Italia: «Un incubo vissuto tra perquisizioni, inno fischiato, disordini»
Doveva essere una grande festa, invece è stata macchiata dai disordini e dalla violenza. Per i 12 bambini della squadra di calcio US Monari, parrocchia Santa Teresa di Gesù Bambino di Modena, l'evento si sabato sera allo stadio Olimpico a Roma era il premio tanto aspettato e voluto. Una di quelle cose di cui vantarsi con gli amici che come loro sono appassionati del grande calcio, quello dei campioni, dei quali magari si collezionano anche le figurine Panini.
«La nostra squadra è stata tra i vincitori della Junior Tim Cup 2014, ospite all'Olimpico con viaggio e albergo pagato, insieme ad altre 16 squadre arrivate da tutta Italia per assistere alla finale di Coppa Italia Fiorentina Napoli. Purtroppo i miei ragazzi hanno visto da vicino tutto quello che è successo prima, durante e dopo la partita anche perché eravamo proprio in un settore vicino alla curva del Napoli», racconta Cristian Savarino, allenatore della squadra parrocchiale US Monari.
Una serata che sicuramente non si dimenticherà, ma in negativo.
GENITORI PREOCCUPATI. «Ho ricevuto tantissime chiamate dai genitori da Modena perché in televisione vedevano il clima di tensione dentro lo stadio, e volevano sapere com'era la situazione e come stavano i loro figli. - prosegue il racconto - Per noi e per tanti altri ragazzi l'evento a Roma rappresentava il sogno perché per arrivarci abbiamo dovuto superare un torneo difficile. Per molti era anche la prima esperienza quella di assistere a una finale con due squadra importanti, invece tutto ha preso un'altra piega che non ha proprio niente a che fare con il calcio. Già da quando eravamo entrati sabato alle 16 il clima fuori dallo stadio era teso, poi è stato un crescendo fino alle 21».
Fino ad arrivare ai due episodi più significativi.
MISTER, PERCHÈ? «Il momento più brutto - prosegue Savarino - è stato durante l'inno nazionale. Tutto il settore in cui eravamo, quasi 200 bambini di 12 anni circa, lo cantava mentre lo stadio fischiava contro. I ragazzi mi hanno chiesto anche perché a tutti noi erano stati perquisiti gli zainetti uno a uno, quando poi hanno visto petardi e fumogeni girare dentro lo stadio. Alle 21 non si capiva come sarebbe finita la serata, ed eravamo tutti preoccupati perché giravano le voci della partita a rischio e degli scontri fuori dallo stadio. I responsabili dell'organizzazione comunque ci erano sempre vicini».
CLIMA SURREALE. Poi il fischio d'inizio anche se la partita si è giocata in un clima surreale.
«Ci eravamo preparati con delle coreografie di festa con cartelloni gialli e blu, poi ovviamente non si è potuto fare niente perché il clima era infuocato. - prosegue il mister Savarino - Anche l'invasione di campo finale non è stato un bell'esempio da vedere, con i tifosi che scavalcavano le recinzioni. Per evitare situazioni rischiose, l'organizzazione ci ha fatto uscire dall'Olimpico per ultimi intorno a mezzanotte e mezza. Fuori la situazione si era calmata anche se c'erano ancora dei tifosi in giro. Comunque rimane l'amarezza per tutto quello che abbiamo visto e vissuto dentro allo stadio. Non doveva essere così. Ora nel prossimo allenamento cercherò di spiegare ai ragazzi che i valori del calcio sono il fair play, il tifo corretto e il rispetto dell'avversario», conclude Savarino.