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Assolto il maresciallo accusato di falsi orari

Assolto il maresciallo accusato di falsi orari

LAMA MOCOGNO. L’ex comandante della caserma dei carabinieri di Lama Mocogno, maresciallo Donato Colucci, 46 anni, è stato assolto ieri con formula piena (il fatto non sussiste) dal Tribunale militare...

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LAMA MOCOGNO. L’ex comandante della caserma dei carabinieri di Lama Mocogno, maresciallo Donato Colucci, 46 anni, è stato assolto ieri con formula piena (il fatto non sussiste) dal Tribunale militare di Verona, dove era imputato con l’accusa di truffa militare pluriaggravata.

In sostanza, Colucci era stato denunciato e trasferito dai suoi stessi colleghi che gli imputavano di essersi abusivamente segnato ore di straordinario per 200 euro, ore non effettuate. In tribunale l’accusa è caduta, tanto che a chiedere l’assoluzione è stato lo stesso pubblico ministero. Chi invece è stato condannato, per la precisione con un patteggiamento a 6 mesi, è il collega di Colucci che al suo arrivo a Lama aveva sostenuto che il maresciallo “barava” sulle ore, innescando l’inchiesta interna che ha portato alle denunce, non solo contro Colucci. La vicenda risale ad alcuni anni fa, ma tra le indagini e la lentezza della giustizia è stata dibattuta soltanto ieri davanti al Tribunale militare, composto da un giudice militare e due ordinari, e presieduto dal dottor Luca Santoro.

A difendere Colucci c’erano l’avvocato Marco Napoli del foro di Reggio con il collega di Verona, Gianfranco Ceoletta. Ad assisterlo invece un ex maggiore dei carabinieri, oggi commercialista a Sassuolo ed esperto in contabilità, dott. Gregorio Mastrantonio. In pratica è stato ricostruito che degli iniziali 470 euro addebitati a Colucci ne erano in contestazione in realtà solo 200, ma che il maresciallo, per imprecisione semmai nella tenuta dei libri, aveva in realtà segnato nel complesso molte meno ore di quante ne effettuava, e che comunque ne segnava non più di 40, quando il limite è 55. La ricostruzione è stata così precisa che lo stesso rappresentante dell’accusa, dottor Sergio, ha chiesto alla corte l’assoluzione, innescando i festeggiamenti degli amici, dopo tre anni di battaglie, che Colucci ancora conserva a Lama. (ase)