«Immigrati, così non si va avanti»
Ghelfi (Ncd): «Più sicurezza». Lombardo: «Fondi solo all’emergenza, e dopo?»
«Hanno ragione i sindaci dell’Appennino a lamentarsi per l’arrivo non programmato dei profughi. Il governo Renzi non riesce a gestire l’emergenza e passa la patata bollente agli enti locali che non vengono coinvolti per tempo. Cosa cambia se, come è stato detto, verranno spostati su altri Comuni della nostra provincia? Così il problema si trasferisce ma non si risolve».
A poca distanza dalle elezioni il Nuovo Centro Destra parte all’attacco andando a battere su un nervo sensibile delle amministrazioni di sinistra. La lista guidata da Carlo Giovanardi si è presentata ieri in conferenza stampa e ha puntato il dito contro la politica del Pd, definita lassista, che ha chiuso il Cie modenese senza trovare alternative. «Se i clandestini continuano ad arrivare in gran numero a Modena e Bologna - ha detto tra l’altro il consigliere Luca Ghelfi - è perché sanno bene che qui non ci sono controlli ma assistenza sanitaria e alimentare. Così il conto lo pagano i cittadini. Naturalmente non vogliamo contestare la politica di assistenza a chi viaggia sui barconi: è giusto salvarli. Ma una volta a terra e assistiti dopo non possono essere affidati agli enti locali con l’Europa che resta a guardare. Perché, ad esempio, Prefettura ed enti locali modenesi non hanno mai voluto rispondere fornendo i dati sul bussiness dei clandestini? Non sappiamo di chi è la proprietà della società forlivese che ha operato per il leasing servito a costruire il Cie di Modena e neppure l’importo versato ogni anno, anche ora per tenerlo vuoto. Nè abbiamo mai saputo quanti sono gli stranieri transitati e assistiti in questi anni a Modena, quanto sono costati e chi ha pagato».
L’unica certezza, pare di capire, è che i Comuni che hanno dato la propria disponibilità a ospitare i profughi poi non possono più tirarsi indietro, anche perché ricevono adeguati finanziamenti dallo Stato. Ma sulle cifre è sempre buio fitto. «A Modena - ha aggiunto Anna Maria Lombardo, per undici anni direttrice del Cie di Modena e ora candidata per Ncd alle comunali - ci si concentra solo sull’emergenza ma non su quello che viene dopo, cioè l’assistenza alle persone. Che cosa facciamo dopo che abbiamo sfamato e curato queste persone? Li lasciamo vagare dappertutto con un certificato provvisorio per ragioni umanitarie? Bene, ma siccome per avere quello regolare servono lavoro e casa e gli immigrati non ce l’hanno, allora non se ne viene mai a capo. Oggi il problema è uno solo: la nostra provincia, in assenza di lavoro per tutti, può permettersi di mantenere tutti questi immigrati? Che tipo di assistenza possiamo dar loro quando un numero uguale di famiglie italiane si trova nelle loro stesse condizioni cercando casa e lavoro?».
Saverio Cioce