Maltrattamenti al fratello disabile
Un 48enne a processo, per difendersi accusava gli infermieri
MIRANDOLA. Per mesi ha maltrattato il fratello disabile, di cui era tutore, sottoponendolo a continue vessazioni, costrizioni e umiliazioni sia di natura fisica che psicologica. Con queste pesanti accuse è finito a processo Giovanni De Simone, 48 anni, originario della provincia di Napoli e residente a Mirandola. Ieri mattina la prima udienza del processo nel corso della quale si è costituita la parte civile, sono state ammesse le prove e i nomi dei testimoni che dovranno comparire. I fatti di cui De Simone dovrà rispondere risalgono all’ottobre di tre anni fa. Più volte, secondo l’accusa, avrebbe somministrato al fratello cibi in contrasto con le prescrizioni del medico, rifiutandosi persino ricoverarlo in una struttura sanitaria idonea. Non solo. Lo avrebbe anche abbandonato al pronto soccorso dell’ospedale di Pieve di Coriano. A seguito di quei comportamenti il tribunale gli aveva revocato la nomina di tutore. Il fratello era stato quindi trasferito alla casa alloggio Piccolo Rifugio dell’Incoronata di Curtatone. E là ha potuto ricevere un’adeguata assistenza. Ma De Simone non s’è arreso. Nonostante fosse nominato un nuovo tutore e disposto il ricovero in quella struttura, con il pretesto di fargli visita, ha continuato a maltrattarlo, mettendo in serio pericolo anche la sua vita. Nonostante le prescrizioni mediche, infatti, gli aveva somministrato alimenti contrastanti con il suo stato di salute. Non solo. Aveva anche guastato la sedia a rotelle, in uso al fratello, incolpandone il personale sanitario e forzandolo a eseguire movimenti delle braccia e del corpo. E come se non bastasse, in alcune circostanze, era arrivato a spogliarlo e a fotografarlo, insinuando che il personale sanitario lo aveva picchiato e maltrattato. La prossima udienza è stata fissata al 30 gennaio 2015.