Modena medievale sotto Sant’Eufemia - FOTO - VIDEO
Interessanti ritrovamenti durante i lavori per la nuova sede di Lettere: le antiche “case a schiera” e oggetti delle monache
Durante i lavori per completare la sede del dipartimento umanistico dell'università sono emerse la Modena medievale e la vita quotidiana delle suore dell'ex monastero di Santa Eufemia, resti di antiche case “a schiera” e alcuni oggetti ritrovati scavando appena un metro e 20 centimetri nel sottosuolo a due passi da piazza Grande. Dal prossimo anno, con il restauro dell’ultima parte dell'ex monastero il Dipartimento di studi linguistici e culturali sarà dunque dotato di una delle sedi storiche più belle oltre che funzionali. Ieri il rettore Angelo Andrisano, il presidente della Fondazione Cassa Risparmio Andrea Landi, i responsabili del Provveditorato opere pubbliche hanno illustrato i lavori già partiti con i rilievi archeologici e con le operazioni edili. I numeri sono di tutto rilievo, a partire dal costo dell'operazione: 5 milioni e 600mila euro di cui 2,5 del Provveditorato e il resto da fondazione e ateneo. A lavori completati, su una superficie totale di oltre 3mila metri quadri - costo al metro quadro bassissimo, di poco superiore ai mille euro - saranno realizzate nella parte delle ex carceri aule per 600 nuovi posti a sedere. Verranno create quattro grandi aule superiori ai 100 posti, altre quattro da 25 posti e numerosi uffici per i docenti e per le attività didattiche, tutti spazi dotati di strumentazioni tecnologiche. La soprintendenza beni archeologici sta ancora monitorando gli scavi, che hanno restituito piccoli oggetti, ma soprattutto resti di “case a schiera” (definite così dagli esperti) d'epoca medievale. Anche la soprintendenza beni architettonici ha dato il via libera dopo che i progettisti hanno immaginato di costruire nel cortile delle ex carceri, a una decina di metri di distanza dal muro, una scala moderna. «Questa costruzione - spiega Roberto Civico, responsabile delle opere pubbliche dell'Emilia Romagna - l'abbiamo progettata in comune accordo con soprintendenza, ma anche con le esigenze della sicurezza dell'edificio. Non si tratta della classica scala di sicurezza e si vedrà nel cortile di fronte provenendo da piazza S. Eufemia, ma certo ha un costo più elevato». Per il resto la porzione delle ex carceri maschili è costituito da un corpo ad “L” che apparentemente sembra unitario. L’indagine storica ha evidenziato invece le differenti realizzazioni nel corso del tempo che hanno creato enormi dislivelli di quote anche sullo stesso piano nei due lati dell'edificio. L’esigenza di avere una quota quasi unitaria su ogni piano per l'attuale normativa sulle barriere architettoniche ha obbligato dunque a modificare sostanzialmente la divisione interna del corpo su via Leodoino, ridefinendo tale porzione in funzione delle grandi aule. La restante parte, affacciata su via Bonaccorsa, conserverà invece la disposizione originaria, vista anche la presenza di elementi architettonici di pregio. In questa porzione al piano terra è stato collocato un ulteriore ingresso passante verso la corte. «Dopo lontano dalle sale dell'ex carcere - spiegano il rettore Andrisano e il direttore del dipartimento Marina Bondi - è dalla fine dell'800 che l'università è attiva. Dal 2015 riusciremo finalmente a concentrare qui le attività dell'ex facoltà che attualmente sono suddivise in sei centri».
A parte i fondi pubblici una “mano” da tre milioni di euro l'ha data la Fondazione Crmo: «Il progetto ha avuto vicende travagliate - ricorda Andrea Landi - ma ora siamo a buon punto e la nuova sede sarà molto utile per l'università, ma è anche un tassello importante nella riqualificazione del centro storico. A parte il progetto di Sant'Agostino la fondazione ha dato 33 milioni di euro per la parte centrale della nostra città». Infine la soprintendenza: «Avevamo delle aspettative - dice l'archeologo Donato Labate - e abbiamo ritrovato resti medievali e oggetti della vita quotidiana dell'ex monastero, ma non abbiamo scavato fino alla profondità della stratigrafia d'epoca romana».