«Non provo odio, ma la condanna mi sembra giusta»
«Non provo odio per chi mi ha sferrato un pugno in volto facendomi danni permanenti, ma devo dire che il giudice ha inflitto a questi malviventi pene adeguate». Commenta così Federica, carpigiana,...
«Non provo odio per chi mi ha sferrato un pugno in volto facendomi danni permanenti, ma devo dire che il giudice ha inflitto a questi malviventi pene adeguate».
Commenta così Federica, carpigiana, universitaria e figlia di un noto dipendente municipale, la sentenza emessa a carico dei due giovani imputati che nel gennaio del 2013 rapinarono e picchiarono lei e una sua amica davanti a casa, dopo una serata passata in un pub a chiacchierare tra amici. «Mentre uno dei due - continua la ragazza -, quello che teneva l’arma in pugno, ha ammesso le proprie colpe ed è stato condannato a 6 anni, l’altro, quello che mi ha sferrato il pugno in pieno volto, non ha mai risposto alle domande del giudice. Ora dovrà scontare circa tre anni agli arresti domiciliari: secondo me un po’ di prigione gli avrebbe fatto bene. Io temo - spiega Federica - che questa gente, se non affidata a qualche psichiatra, possa, una volta fuori, tornare a compiere violenze ai danni di persone inermi». Federica, lo ricordiamo, in seguito al pugno in volto è stata operata e ora sullo zigomo ha una placca di titanio. Ma il peggio è il danno al nervo facciale che è stato, secondo quanto ci riferisce la stessa ragazza, «danneggiato in modo permanente: le percezioni che ho del caldo e del freddo sul viso sono, insomma, alterate».
Soddisfatto della sentenza anche il padre di Federica, Enrico, dipendente municipale: «Credo che la pena inflitta sia corretta - dice -; quello che fatico a capire è la motivazione fornita dagli stessi ragazzi in relazione alle loro rapine violente e ai danneggiamenti alle auto. Hanno detto che lo facevano per noia. È una risposta grave e preoccupante sulla quale dovrebbe interrogarsi anche la società: questi ragazzi sono casi isolati?».
Rino Filippin