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«Nuovi modelli e investimenti su Maserati»

«Nuovi modelli e investimenti su Maserati»

Marchionne illustra a Detroit i progetti di sviluppo. Ma nessun accenno alla produzione Alfa Romeo

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Quattro nuovi modelli Maserati entro il 2018, per due miliardi di investimenti. È quanto è emerso durante l'Investor Day di Fiat Chrysler, che si è tenuto ieri a Detroit. Per Maserati, dunque, sono previsti due miliardi di investimenti e quattro nuovi modelli: Levante, Alfieri Coupé, Alfieri Cabrio e Nuova Gran Turismo, che verranno costruite tra Torino e Modena.

Era la notizie che tutti aspettavano. Sono anni, infatti, che preoccupano le sorti dello stabilimento di via Ciro Menotti, dove attualmente vengono prodotti modelli Maserati destinati all'esaurimento e la nuova Alfa 4C. L'annuncio dato ieri da Detroit, invece, risponde agli auspici e lascia ben sperare per il futuro del marchio modenese e dei suoi oltre 600 lavoratori. Nei programmi annunciati si passa da 15mila del 2013 a 75mila pezzi nel 2018, cinque volte di più di oggi, come aveva anticipato il ceo Harald Wester a Ginevra, che ha anche annunciato che i ricavi della casa del Tridente sono attesi salire a oltre 6 miliardi di euro al 2018, contro l1,7 miliardi del 2013. Per quanto riguarda la possibile produzione di nuovi modelli Alfa Romeo all'ombra della Ghirlandina, invece, i vertici del gruppo da Detroit non hanno al momento menzionato Modena. Sono previsti, infatti, sei nuovi modelli Alfa e un aumento della produzione annuale presso gli stabilimenti di Melfi e Cassino. Non sono mancate le notizie o smentite riguardo un altro importante marchio modenese del gruppo automobilistico sabaudo. Sergio Marchionne, amministratore delegato di Fiat – Chrysler, infatti, ha affermato che Ferrari auto non è in vendita, aggiungendo che per Ferrari – ha detto – è stato deciso di mantenere un tetto ai volumi della auto a 7mila unità: una scelta volontaria per mantenere l'esclusività del brand; i volumi potrebbero potenzialmente raggiungere le 10mila unità all'anno nel caso in cui aumentasse nei paesi emergenti e nei mercati non tradizionali la popolazione a reddito alto.