Gazzetta di Modena

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Papà in politica con i figli? Finisce a suon di querele

Papà in politica con i figli? Finisce a suon di querele

San Felice. Scontro verbale in piazza tra un grillino e il padre del vicesindaco Il sindaco convoca il genitore del candidato e lo accusa di diffamazione su Fb

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SAN FELICE. Si è conclusa con la reciproca minaccia di querele l’avvincente sfida dell’ “Ok Corral” elettorale sanfeliciano, avvenuta “dietro le quinte”. Una questione di papà, che all’ombra della rocca corrispondono ai “santi” del famoso detto, quello che consente invece di scherzare coi “fanti”.

Partiamo dai figli. Da Matteo Casari, ex assessore alla Cultura fatto accomodare per “incarichi più rilevanti” (un posto di consigliere in Unione, poi abbandonato con le dimissioni), dopo dichiarazioni non autorizzate riferite ad un noto istituto di credito, che hanno definitivamente incrinato un rapporto mai nato con il resto della giunta uscente. Casari (architetto 35 anni), all’epoca Idv, è divenuto da mesi uno degli attivisti del Movimento a 5 stelle che a San Felice non ha ricevuto certificazioni (i grillini alle comunali si presentano con una lista civica pur benedetta dal Movimento).

Bene. Si sa quanto bene i padri vogliono ai figli. Così a febbraio, commentando la vicenda di una ditta implicata in relazioni pericolose a L’Aquila e presente nella ricostruzione della Bassa, il padre di Matteo, Giorgio Casari, una delle anime dell’Auser a San Felice, vecchio socialista, sposa implicitamente sul “pericoloso” Facebook la causa del figlio, invitando - in sostanza - a non votare più certa gente che ha relazioni equivoche con banche e imprese e a scegliere i giovani (sottinteso i grillini). Per tre mesi la questione resta in naftalina.

Il I maggio però in piazza i grillini tengono un comizio vecchio stampo, con la gente seminascosta in lontananza ad ascoltare... un po’. Intanto Casari (figlio) distribuisce volantini a sostegno dei 5 Stelle. Imbattendosi però in un padre “avverso”, Claudio Giovanelli, anche lui pensionato, anche lui impegnato volontariato locale. È genitore di Giovanni Giovanelli, vicesindaco 36enne e dipendente del Comune di Modena.

Giovanelli padre non apprezza il volantinaggio di Casari e non lo manda a dire. Nasce una discussione dapprima nei limiti, poi meno. Specie quando il Giovanelli (padre) accusa il Casari (figlio) di essere il responsabile di un grave episodio per cui il sindaco Alberto Silvestri avrebbe rischiato - riferiscono testimoni - gravi imputazioni. La cosa finisce lì, solo all’apparenza. Perché l’indomani, mattina del 2 maggio, Casari figlio, scosso da quelle parole, chiama l’altro figlio - il Giovanelli - chiedendogli se sia stato lui a riferire al padre, e soprattutto di cosa eventualmente si trattasse di tanto grave. Giovanelli figlio nega e rassicura. Finita? No. Al pomeriggio del 2 maggio dal Comune arriva a Casari (padre) una telefonata con cui viene convocato per sabato mattina in municipio. Il padre riferisce della convocazione al figlio e i due si presentano insieme in Comune, dove trovano ad attenderli il sindaco Silvestri e l’altro assessore Silvestri. Il sindaco legge al Casari la stampata del “post” di facebook di febbraio, lamenta gravi allusioni e gli preannuncia una querela. Casari figlio riferisce a sua volta l’episodio di piazza: querelo anch’io.

Finita lì? Difficile. Intanto i grillini di Camposanto postano su Facebook una foto, che ritrae seduti ad un tavolo al bar (proprio il I maggio) due noti candidati di centrosinistra e centrodestra, a colloquio con un noto (ex?) imprenditore. Nulla di illecito, intendiamoci. C’è pure una quarta persona e una seggiola vuota, pronta non si sa per chi. Nel “post” dei grillini di Camposanto con la foto c’è pure un commento, ma basterà solo la foto per rinnovare l’Ok Corral... in salsa sanfeliciana.(ase)