Gazzetta di Modena

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Trasporto pubblico allo sbando

di Alfonso Scibona
Trasporto pubblico allo sbando

Treni e corriere senza controllo dei biglietti. Proteste: «Così aumentano a dismisura i portoghesi»

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Non è lo spaccio di droga, pur presente in alcuni momenti della settimana, il principale problema alla stazione dei treni e delle corriere per Modena. Da qualche settimana, e qualcuno lo ha anche fatto presente, scrivendo una lettera a diversi soggetti, tra cui l'assessore regionale alla programmazione, gestione del territorio, infrastrutture e mobilità; all'assessore all'urbanistica e mobilità di Sassuolo; all'assessore alla mobilità della Provincia ed alla direzione di Bologna delle ferrovie. Motivo delle lamentele un disservizio davvero costante che prende diversi settori: abbonamenti mensili che scadono e si rinnovano da soli (senza il pagamento della tariffa); mancato controllo sui treni da parte del personale; ritardi nelle corse che, soprattutto nelle ore serali, sono davvero pericolose. In particolare, nella segnalazione inviata ai soggetti di cui sopra, è stato posto l'accento sui mancati introiti a causa dell'anomalo rinnovo delle tessere. “Invece di aumentare i biglietti, “sforbiciare” sugli orari e nel numero delle corse – è stato scritto – sarebbe meglio che ci fossero dei controlli più minuziosi che evitassero problemi come questo”. Della vicenda sono stati interessati anche i sindacati, che hanno deciso di analizzare il problema, che potrebbe anche portare ad un nuovo allarme per la permanenza in vita della stazione sassolese per Modena. Una vicenda che da tempo si trascina senza una vera programmazione, con personale in cassa integrazione senza che all'orizzonte vi siano veri e propri squarci di soluzioni. Attorno a tutto questo si aggiunge il clima di microcriminalità con lo spaccio che interessa sia alcune corse che il territorio circostante la stazione, dove non passano settimane senza che le forze dell'ordine acciuffino qualche spacciatore. Una situazione nella quale serve chiarezza. «Speriamolo – ha detto qualcuno degli operatori – così come spero personalmente che il periodo elettorale sia complice di un cambiamento: non solo a parole”.