Vasi e anfore per raccontare un’epoca
Dall'ampio scavo del cantiere a due passi dal Duomo sono emersi reperti medievali - una piccola anfora, alcuni coperti, cocci di anfora decorata - utilizzati durante la vita quotidiana che le suore...
Dall'ampio scavo del cantiere a due passi dal Duomo sono emersi reperti medievali - una piccola anfora, alcuni coperti, cocci di anfora decorata - utilizzati durante la vita quotidiana che le suore svolgevano all'interno del monastero. Gli archeologi impegnati sul campo giudicano però più interessanti i ritrovamenti edilizi sotto l'ex carcere, nel luogo dove fin dall'XI secolo è nota la presenza di edificazioni legate al monastero.
«Gli scavi hanno interessato solo alcuni ambienti del complesso - spiega l'archeologo Mauro Librenti - a causa di interventi precedenti che hanno asportato le stratificazioni e aree non interessate da scavi. Data la modesta profondità degli scavi, oscillante tra 50 e 120 cm, le indagini hanno intercettato unicamente depositi archeologici riferibili all'età tardo medievale e moderna».
Sono stati individuati in particolare oltre agli oggetti alcune strutture murarie in vari punti del cantiere, resti di case d'epoca, mentre dei secoli seguenti è un lungo canale che serviva a portare l'acqua corrente alle suore del monastero. Questa zona è storicamente particolarmente significativa ed aiuta gli storici e gli studiosi a capire quale fosse la città dell’epoca e quali si presume fossero le abitudini di quei modenesi.
L'ex monastero termina la sua funzione con l'invasione delle truppe napoleoniche del 1798, tanto che l'anno dopo la struttura diventa sede degli Artiglieri Cisalpini e nel 1803convento e chiesa vengono adibiti parte a fornace di vetri e parte a caserma.
Nel 1818 una zona dell'ex convento viene destinata a “Reclusorio delle donne” mentre l'antistante cortile nel 1819 viene concesso in uso alla “Società dei dilettanti del gioco del pallone” e vengono qui trasferite le carceri politiche insieme al quartiere militare delle truppe austriache. Nel 1830 il duca Francesco IV stabilisce di trasferire qui la caserma e le scuderie dei Dragoni Estensi, l’Economato militare e le carceri giudiziarie. Il penitenziario rimase fino alla costruzione del Sant'Anna. (s.l.)