Gazzetta di Modena

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Crac Nadini, la Cassazione assolve la moglie di Bizzini

di Carlo Gregori
Crac Nadini, la Cassazione assolve la moglie di Bizzini

VIGNOLA. La Corte di Cassazione ha annullato “senza rinvio” la sentenza di secondo grado contro Mirella Solignani, moglie di Giacomo Bizzini, 68 anni, che la condannava a tre anni e sei mesi.

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VIGNOLA. La Corte di Cassazione ha annullato “senza rinvio” la sentenza di secondo grado contro Mirella Solignani, moglie di Giacomo Bizzini, 68 anni, che la condannava a tre anni e sei mesi di carcere per concorso in bancarotta fraudolenta in relazione la crac del Gruppo Bizzini che portò a un passivo di oltre 100 milioni di euro ai danni di centinaia di fornitori in tutto il Nord e Centro Italia.

La Quinta Sezione penale della suprema corte ha di fatto chiuso definitivamente l’ultimo capitolo della lunga e a tratti intricata vicenda giudiziaria del crac Nadini - iniziata ormai 14 anni fa - assolvendo definitivamente la Solignani, difesa dagli avvocati Roberto Chiossi di Modena e professor Fabrizio Lemma di Roma.

Alla Solignani è stata insomma riconosciuta l’estraneità dai maneggi illegali nella contabilità aziendale che ha portato in carcere il marito - Giacomo Bizzini si trova ancora oggi a Sant’Anna per una condanna esecutiva a sei anni e sei mesi di carcere - così come era risultata già in primo grado davanti al Tribunale di Modena: anche in quel caso i giudici riconobbero che la Solignani era innocente e nel luglio 2006 venne assolta per non aver commesso il fatto.

Su richiesta della Procura, la sentenza venne portata davanti alla Corte d’Appello di Bologna e i giudici, accogliendo le ragioni dell’accusa, nell’aprile 2012 condannarono la Solignani a 3 anni e 6 mesi.

Condanna che ha spinto i due difensori Chiosssi e Lemma a ricorrere in Cassazione ottenendo ora una sentenza a loro favorevole. Cade così l’accusa contro di lei secondo la quale avrebbe di fatto beneficiato dei vantaggi e del benessere generati dalla distrazione di ingenti quantitativi di denaro dalle casse del Gruppo Nadini, che secondo i giudici ha continuato a fare il marito per lungo tempo portando l’azienda al collasso.