Le associazioni bocciano la giunta di Modena e rilanciano
Lapam, Confesercenti, Cna e Confcommercio incontrano i candidati sindaci: «Dieci domande, aspettiamo le risposte da fornire a tutti i nostri associati»
Non un documento da consegnare perché poi finisca dimenticato in un cassetto, ma piuttosto un questionario con dieci domande precise, che suonano come dieci impegni, alle quali rispondere entro il 16 maggio: «Lo consegneremo ai nostri associati, così sapranno come la pensano».
Le associazioni modenesi, riunite in Rete Imprese Italia, hanno deciso di non essere attori secondari e provano a prendere di petto i nove candidati sindaci a partire da due dati: «Un voto non sufficiente all’attuale giunta, caratterizzata da progetti scollegati tra loro, mancate risposte, mancato coinvolgimento e collaborazione spesso senza buon senso. Una lista di priorità che non possono essere messe da parte se, a partire dall’economia, si vuole rialzare questa città».
E così che Lapam, Confesercenti, Cna e Confcommercio hanno posto al centro i temi di maggiore discussione degli ultimi mesi e consegnato ai candidati il compito a casa, in occasione del confronto pubblico di ieri pomeriggio al Caffè Concerto. Le domande partono dalle priorità dei primi cento giorni di governo, ribadiscono il ruolo di Modena nel contesto nazionale, passano dal piano sosta agli esercizi commerciali senza dimenticare sicurezza, servizi, centro storico, degrado, la sfida dell’Expo e il ruolo delle associazioni.
Ci sono la viabilità, la gravosa imposizione fiscale, il turismo, il lavoro, il commercio. Argomento quest'ultimo da cui parte Mauro Salvatori, presidente di Confesercenti per l'area di Modena. «Non è più proponibile e possibile a Modena pensare al commercio in un'ottica di ulteriore espansione. Occorre a nostro parere imboccare decisamente la strada volta al recupero e alla qualificazione di strutture esistenti; ora dismesse; condizione oltretutto indispensabile e fondamentale per preservare il cosiddetto “capitale sociale”, miglior antidoto contro la desertificazione della città, del suo centro urbano e l'insorgere di fenomeni di degrado».
Sul tema dei parcheggi pocanzi accennati, è Silvia Manicardi, presidente cittadina di Licom-Lapam ad esprimere la posizione di Rete imprese: «Occorre rivedere e ripensare le strisce blu per i parcheggi in città. E' infatti necessario ridefinire la convenzione con Modena Parcheggi. E' anche necessario fare in modo che le strisce blu assolvano al loro compito di rotazione della sosta: in alcune zone questo problema della sosta breve è stato risolto, in altre (in particolare in prossimità di zone ad alta densità abitativa) di fatto le strisce blu sono monopolizzate da chi ha gli abbonamenti la funzione di rotazione della sosta viene a mancare».
Il futuro della città passa anche per il suo sviluppo turistico secondo Rete Imprese. «Il turismo - dichiara Massimo Malpighi, presidente di Ascom-Confcommercio per Modena - deve diventare sempre più fattore di competitività ed è per questo che come Rete Imprese chiederemo con forza alla prossima Amministrazione l'adozione di una vera e propria politica strategica per il settore. Capace di ripensare la città e le sue funzioni in chiave turistica, puntando sulla valorizzazione coordinata e sistemica del nostro immenso patrimonio costituito dalla tradizione motoristica, enogastronomica e culturale. Ciò anche nell'ottica di Expo2015 che, attraverso l'operazione Palatipico in piazza Grande, ma anche con altre azioni promozionali ad hoc della nostra filiera produttiva, dovrà costituire una grande opportunità di proiezione di Modena sui mercati internazionali del turismo».
«Sarà fondamentale dare maggiore efficienza - esordisce Nicola Fabbri, presidente di Cna per l'area di Modena - e quindi recuperare costi, alla macchina comunale. Come pure compiere un profondo intervento di sburocratizzazione dei procedimenti, anche attraverso un più deciso e generalizzato utilizzo dello strumento dell'autocertificazione che, più volte promesso in questi anni, è rimasto lettera morta. Occorrerà che l'Amministrazione, anche rispetto alle difficoltà del periodo che stiamo attraversando, recuperi tutte le risorse possibili per abbattere anche a livello locale il peso fiscale sulle Pmi, vero motore dello sviluppo e della possibile ripresa economica della città e ridare così slancio alla comunità. Siamo a chiedere inoltre in che modo la nuova Amministrazione, in quanto azionista di riferimento delle società multi utility cui è affidato il servizio, intenda esercitare il diritto-dovere di controllo sui costi di gestione/produzione e sulle scelte che impattano sulla qualità del servizio stesso, a tutela degli interessi generali delle comunità che esse rappresentano e di cui le imprese fanno parte».
@dvdberti
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