Gazzetta di Modena

Modena

«Sert, 18 anni di disagi e di promesse mancate»

di Stefano Totaro
«Sert, 18 anni di disagi e di promesse mancate»

I residenti esasperati chiedono la chiusura della sede del servizio per tossicomani «Questa vergogna deve finire». Muzzarelli propone soluzione vicino allo stadio

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Ci sono delle certezze a Modena, dei punti cardinali, luoghi della memoria utili per dare indicazioni: piazza Grande, il Duomo, l’Accademia, la sede del Sert. Quest’ultima resiste ad ogni attacco, ad ogni tentativo di chiusura. Si era arrivati davvero vicino, con tanto di annuncio ufficiale e di una nuova filiale pronta ad essere attivata. Eppure anche questo tentativo di far “saltare” la sede in via Sgarzeria è andato in fumo. Il progetto, ricordiamo, prevedeva la chiusura della vecchia sede e l’apertura di due nuove, una ad est l’altra a ovest della città. Ad est venne trovata, in via Internati Militari, nell’area ovest non sbucò nulla nè dal cilindro del Comune nè da quello dell’Ausl. E così saltò tutto, la zona est alzò le barricate al rischio di doversi sobbarcare, da sola, una “via Sgarzeria due”. E ora? Ora resta, più che mai, l’indignazione dei residenti.

«Dopo 18 anni di incontri, promesse, impegni disattesi da parte del Comune e della Ausl - scrivono - noi del caseggiato di via Sgarzeria, corso Cavour e zone limitrofe siamo ancora costernati e in grave difficoltà per la presenza del Sert, un centro che è aggregato di balordi, spacciatori, gente rissosa che crea danni alle autovetture, che ruba e lascia lattine di birra o bottiglie di vino davanti ai nostri portoni. Se non fosse per la solerte polizia che spesso interviene non sapremmo più a che santo votarci. Come noto in tutti questi anni, la prima petizione risale al 1996, ci sono stati promessi miglioramenti, lo spostamento in una nuova sede, addirittura due sedi nuove una nel quartiere occidentale e una all'est». «Ricordiamo - prosegue la lettera appello - una delibera del consiglio comunale che sanciva entro il 2012 la chiusura definitiva del centro. Da parte dei vari direttori generali Ausl e dei responsabili Sert solo risposte evasive. Tutto firmato, sottoscritto, garante l'assessore Maletti. Anni e anni buttati al vento; promesse non mantenute, protervia e arroganza (nonchè incapacità) da parte di una classe politica, di una amministrazione arrogante, che crede di metterci a tacere, che crede di sapere tutto. La sofferenza e il degrado causati dal Sert li proviamo sulla nostra pelle ogni giorno. Queste persone, questi tossicodipendenti coi loro "danti causa", pusher minacciosi che ci aggrediscono verbalmente, li conosciamo bene. Che cosa dobbiamo fare ancora? Abbiamo scritto in passato al Capo dello Stato, anche al Ministero dell'Interno. Ci auguriamo soltanto che i modenesi capiscano. Abbiamo bisogno di cambiare e di risolvere una volta per tutte questa vergogna».

C’è una promessa, una indicazione di Gian Carlo Muzzarelli, candidato Pd a sindaco, una volontà espressa durante l’inaugurazione del nuovo comparto dell’ex manifattura tabacchi: è quella di spostare il Sert in una zona vicino allo stadio, in un’area che sia più di scorrimento, meno “chiusa” dalla strada e non più in centro storico ma comunque fruibile e alle porte del centro storico. Una indicazione, o meglio un obiettivo da raggiungere dunque nell’ambito di un progetto di riqualificazione del centro storico. Intanto il dottor Ferretti, responsabile del Sert, continua a lavorare come prima, più di prima: «Per non far rimanere in attesa in strada, e può accadere alla mattina presto, abbiamo modificato gli orari estendendoli e teniamo aperto anche due pomeriggi. Allo stato attuale non ho alcuna indicazione sul futuro della sede».

Cosa è il Sert? Lo dicono le cifre. Nel 2013 1499 pazienti in carico rispetto ai 1464 dell’anno prima, 278 nuovi arrivi contro i 263 del 2012. Tra questi nuovi arrivi i problema droga preminente riguarda l’hascisc, mentre tra tutti i pazienti dei vari Sert modenesi l’eroina riguarda da vicino 886 persone, 269 la coca e 234 l’hascisc. Un fatto importante e più volte segnalato: la fascia più rappresentata degli attuali tossici, giovani con problemi di abusi di droga, è quella che va dai 15 ai 25 anni.