Muzzarelli contestato sui chioschi
Si accende il dibattito ed è preso di mira dal pubblico per l’ultimo “regalo” che gli ha lasciato l’amministrazione Pighi
Dopo la calma, la tempesta. Sembrava un dibattito elettorale tranquillo, quello che ha riunito, nella serata di mercoledì, i 9 candidati modenesi al Music Off. E in parte lo è stato. Almeno fino alle 10.30, ben oltre metà serata: pubblico numeroso ma silente, politici ordinati e rispettosi, confronto che regala poche emozioni. Poi, però, i moderatori cedono la “palla” alla platea. E quando la girandola degli argomenti si ferma sulla tematica “chioschi”, fino a quel momento toccata solo parzialmente, le contestazioni arrivano puntuali. Il “casus belli” si presenta sotto forma di domanda, diretta a Muzzarelli, relativa alle responsabilità Pd in merito al pasticcio del parco delle Rimembranze. Le scintille vere e proprie, però, arrivano sulla replica di Andrea Galli, venuto a fare le veci di Pellacani, che sull’argomento spera di giocarsi il “jolly”, presentandosi come parte lesa. Dal pubblico, però, piovono accuse, volte ad imputargli una corresponsabilità nella gestione della faccenda. «Sai cosa c’è? Che tu e Muzzarelli siete complici». A rispondere all’accusa è, immediatamente, lo stesso candidato del centrosinistra, in modo diretto e deciso «bisogna che eviti di dire delle cazzate».
Dal pubblico qualcuno non gradisce, e si alza in piedi. «Di cazzate ne avete dette per vent’anni, quindi moderare i termini con chi ha pagato fino ad adesso».
E da qui la situazione “degenera”. Nessun parapiglia, figurarsi. Ma tra il palco e il pubblico parte un fitto scambio di battute, con i moderatori costretti ad invitare alla calma e al ritorno ad una dialettica “più civile” Novara prova ad inserirsi, riportando il tutto alla contingenza chioschi. «Se fossi eletto sindaco arriverei con le ruspe», ma la platea non è ancora tranquilla.
E le critiche piombano anche sulla Querzé, avventuratisi sul tema, che finisce sul tavolo degli imputati in quanto membro della giusta nell’ultima legislatura. Se sul Parco delle Rimembranze le tensioni hanno raggiunto il climax, è anche vero che le prime scintille, tra palco e platea, erano apparse pochi minuti prima. Quando, ad esempio, lo stesso Muzzarelli ha avuto a che dire con i sostenitori pentastellati sull’importanza dei partiti nella democrazia – la sua «Anche i 5 stelle sono un partito» strappa applausi e contestazioni. Insomma, un dibattito partito tranquillo e dinamico che però “muta” nel finale, che per qualcuno si è tramutato in un quarto d’ora da dimenticare.