Suor Angela costa troppo: la fiction lascia Modena
La produzione di “Che Dio ci aiuti” aveva chiesto circa un milione di euro per girare sotto la Ghirlandina la terza serie delle avventure con Elena Sofia Ricci
Modena dice addio a suor Angela: la fiction “Che Dio ci aiuti”, per due anni girata in città, si trasferisce a Fabriano, ridente cittadina in provincia di Ancona. Un addio consensuale, senza tanti rimpianti per ora, se non quello del consigliere regionale del Pdl Andrea Leoni, che si chiede «se da parte delle istituzioni pubbliche, Comune di Modena, Provincia e Regione Emilia-Romagna, siano stati fatte azioni adeguate per trattenere a Modena la terza serie della nota fiction». Leoni probabilmente non rimpiangerebbe suor Angela se avesse saputo il preventivo presentato dalla produzione: circa un milione di euro. Ossia, la cifra necessaria per mantenere in città la troupe e la star della serie, Elena Sofia Ricci, e continuare a mostrare, come in un lungo spot, le bellezze modenesi.
Per le precedenti due serie, sotto la Ghirlandina, la produzione aveva chiesto cifre più abbordabili, fra i 120 ed i 130mila euro. Il Comune non aveva sborsato un euro, ma si era fatto carico di organizzare la “colletta” fra gli enti più danarosi della città, come la Fondazione Cassa e la Camera di commercio; era arrivato qualcosa anche dalla Regione. Raccolto il gruzzolo e consegnato alla produzione, Elena Sofia Ricci e compagnia si sono trasferiti a Modena e ci sono rimasti per due stagioni, girando gli esterni spesso in centro città. Poi il conto è diventato troppo salato.
Il bilancio dell'esperienza-fiction, comunque, è ritenuto positivo dagli amministratori: sono state sedici ore di sceneggiato televisivo, in prima serata, in cui Modena è stata protagonista riconoscibile: sono state mostrate le sue bellezze turistiche, gli angoli più suggestivi (soprattutto nella seconda serie), tutto infarcito a volte da inserti un po' pubblicitari. Ma alla fine Modena ha fatto un figurone… Ora tocca a Fabriano.
Andrea Leoni vorrebbe sapere dalla giunta regionale «quali siano le motivazioni che hanno spinto la produzione ad abbondare il set della città della Ghirlandina», conscio come tutti «che la presenza di un set sul territorio è un veicolo promozionale che accresce il turismo del luogo». (g.g.)