Gazzetta di Modena

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Turismo e piccolo commercio ko

Turismo e piccolo commercio ko

Uno studio della Confesercenti rivela una flessione del 10% nell’occupazione

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Meno 10%. È la flessione che registra l'occupazione delle piccole e medie imprese del commercio, turismo e servizi, passate al setaccio dal centro studi di Confesercenti Modena nel suo periodico osservatorio lavoro, secondo il quale nel primo trimestre di quest'anno l'occupazione ha segnato un -9,7% (rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), mentre calano drasticamente anche le ore di cassa integrazione, a -49,9%.

Entrando nel dettaglio dei diversi settori, si osserva come quello del turismo e pubblici esercizi sia il settore che più di ogni altro denota sofferenza sul dato occupazionale, con un -19,4%. Anche nella vendita di generi alimentari il 2014 si è aperto con un pesante calo degli occupati, a -7,7% nei primi tre mesi. Persiste il calo degli occupati anche nel settore extra alimentare: -6,7% nel primo trimestre dell’anno rispetto ai primi tre mesi del 2013. Rispetto al quadro generale fortemente negativo, tuttavia, il settore dei servizi di intermediazione mantiene inalterato il numero degli occupati nel primo trimestre 2014, rispetto allo stesso periodo del 2013. Il commercio all’ingrosso è l’unico comparto in controtendenza ed in cui al momento si registra ancora un minimo di ripresa occupazionale: +3,6% nel primo trimestre 2014, rispetto allo stesso periodo del 2013.

«Da questo quadro emerge - evidenzia Confesercenti Modena – che la durata e la profondità della crisi necessitano di politiche economiche volte a generare realmente nuova occupazione. Il decreto sui contratti a termine e sull’apprendistato che il Parlamento si accinge ad approvare, così come l’annunciata riforma del mercato del lavoro, rappresentano sicuramente strumenti utili per creare nuove opportunità in un mercato oggi troppo ingessato e rigido, ma debbono però essere accompagnati da una politica volta alla crescita ed al rilancio dei consumi. Vi è inoltre la pressante necessità di misure forti che riducano il cuneo fiscale e contributivo abbassando in modo significativo il costo del lavoro per le imprese, così come la riduzione dell’Irap prevista nel “decreto Irpef” varato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 24 aprile deve concretizzarsi e soprattutto diventare strutturale nella progressività prevista. Non bisogna poi dimenticare che il forte tasso di disoccupazione è determinato anche da un sistema formativo che ancora non si è adeguato alla complessità dei problemi nel mercato del lavoro. Occorre quindi integrare meglio il sistema scolastico con il mondo del lavoro, magari attraverso percorsi ben strutturati di alternanza scuola-lavoro, mentre sarà opportuno sostenere la formazione professionalizzante». (f.b.)