«Ambiente? Noi lo tuteliamo da sempre»
Eugenia Bergamaschi, presidente Confagricoltura: «Ma la burocrazia non aiuta». Fra i temi: alluvione, tornado e grandine
Meno burocrazia, più buone pratiche. È questa la ricetta di Eugenia Bergamaschi, presidente di Confagricoltura Modena, per salvaguardare l’ambiente, luogo di lavoro di ogni imprenditore agricolo.
L’ambiente sarà al centro del terzo appuntamento delle Giornate Agricole Modenesi, il tradizionale momento di confronto per Confagricoltura Modena e per i suoi associati su temi riguardanti il settore agroalimentare, che si terrà oggi al Palazzo dei Pio di Carpi alla presenza del ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare Gian Luca Galletti e del presidente di Confagricoltura nazionale Mario Guidi.
Nel corso degli anni le norme ed adempimenti burocratici in materia ambientale si sono moltiplicate, ma è davvero l’unica strada per tutelare il territorio?
«Assolutamente no - risponde la presidente Bergamaschi - Gli agricoltori da sempre sono definiti custodi del territorio, perché da secoli si occupano di ambiente nella loro attività quotidiana. Con il tempo si è sempre più diffusa la convinzione che la tutela dell’ambiente coincidesse con una maggiore burocrazia, ma la realtà è invece diversa. Nel nostro settore sono sempre state le buone pratiche il criterio alla base del lavoro quotidiano. L’amore per la terra è un presupposto fondamentale per lavorare nell’agroalimentare, un imprenditore agricolo non si sveglia la mattina e va nei campi solo per fare reddito, ma perché ama il territorio ed è suo interesse tutelarlo e rispettarlo».
Una dedizione che, secondo la presidente di Confagricoltura Modena, non viene percepita da istituzioni e opinione pubblica: «A fare notizia sono sempre le “mele marce” - afferma Bergamaschi - e non la maggioranza di agricoltori che producono ricchezza, danno posti di lavoro e ogni giorno si impegnano per rendere migliore il nostro territorio. Abbiamo scelto l’ambiente come tema dell’ultimo appuntamento delle Giornate Agricole Modenesi perché lo riteniamo un argomento estremamente importante e non abbiamo paura di parlarne. Con il ministro Galletti si discuterà anche degli ultimi disastri ambientali che purtroppo hanno coinvolto la nostra provincia, dall’alluvione del gennaio scorso, che si sarebbe potuta evitare con una maggiore prevenzione, alla tromba d’aria e alla grandine arrivate nelle ultime settimane, una calamità che ha interessato 13mila ettari di territorio e ha causato danni per tredici milioni di euro».
E sui tanti incidenti che hanno interessato la provincia di Modena ed in particolare la zona della Bassa, la presidente Bergamaschi aggiunge: «Nessuno come l’agricoltore conosce il territorio e le sue esigenze. Siamo stanchi di subire decisioni prese da altri, le cui conseguenze ricadono su di noi: serve maggiore concertazione tra mondo agricolo e istituzioni per tutelare il territorio in modo efficace senza utilizzare esclusivamente lo strumento burocratico».
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