Due vigili agli arresti domiciliari per lesioni personali e falso
È stata la stessa polizia municipale a eseguire ieri pomeriggio l’ordinanza emessa dal Gip Il caso è nato dalle ferite riportate da una 46enne ubriaca condotta al Comando dopo un incidente
Da un incidente in tangenziale con una donna ubriaca che finisce in ospedale (prognosi di 40 giorni, ferite non compatibili con il tamponamento), agli arresti domiciliari per i due vigili urbani coinvolti nella vicenda.
L’ufficiale di polizia giudiziaria, assistente scelto Paolo Passamonte e l’agente scelto Patrizio Torelli si trovano infatti, da ieri pomeriggio, agli arresti domiciliari, una misura scattata affinchè i due non possano o inquinare le prove oppure reiterare i reati che vengono loro contestati. Per loro è scattata contemporaneamente anche la sospensione dal servizio.
È stata la stessa polizia municipale a eseguire l’ordinanza del Giudice per le indagini preliminari Pirillo che ha accolto la richiesta del pubblico ministero Claudia Ferretti della procura modenese.
Le accuse sono relative alle lesioni personali (articolo 582 e 583 del Codice penale) e al falso ideologico commesso da pubblico ufficiale (articolo 479) con aggravanti. La vicenda ha inizio nella sera del 29 luglio 2013. Una 46enne venne bloccata dopo un tamponamento in tangenziale- La donna, ubriaca, era fuggita a piedi dopo aver aggredito le altre persone coinvolte nel sinistro e aveva dato in escandescenze. Venne poi intercettata lontano dal luogo da una Volante e in questo frangente la donna aggredì, prendendolo a schiaffi, l’agente della Volante che l’aveva bloccata e che fu stato costretto ad ammanettarla. La donna poi tentò di aggredire a calci gli agenti della Municipale che dovevano controllarle il livello etilico risultato elevato. La donna venne portata al Comando di via Galilei, fu denunciata per omissione di soccorso, percosse, lesioni resistenza e guida in stato di ebbrezza. Viste le sue condizioni, venne chiamata un’ambulanza per prestarle soccorso. I medici le diedero 40 giorni di prognosi. Scattò quindi un’indagine che doveva stabilire se le gravi ferite furono conseguenza del sinistro, di un pestaggio da parte degli agenti o di autolesionismo. In dicembre, in piena polemica sulle telecamere da installare o meno nelle vetture della Municipale, questa vicenda venne alla ribalta, un esempio, come affermò il comandante Chiari, di come si sarebbe chiarito con facilità il caso se fosse stato attivo quello strumento. Il comando trasmise alla Procura tutta la documentazione, “le immagini delle telecamere di videosorveglianza poste nel garage del comando dove sarebbe avvenuto il pestaggio” come recitò una nota specifica. «La magistratura svolga fino in fondo le indagini necessarie ad accertare la verità - commenta il sindaco Pighi - piena fiducia nel comandante Chiari e nel corpo di Polizia municipale che in questi anni ha sempre saputo caratterizzare la propria attività al pieno rispetto della persona, anche negli interventi più delicati e difficoltosi». «La Polizia municipale - afferma il comandante Chiari - impronta la propria attività al rispetto dei valori di assoluta correttezza nel rapporto con tutti i cittadini. L’augurio è che, anche con il contributo dei due agenti, in breve tempo venga fatta piena luce sui fatti».