Gazzetta di Modena

Modena

Economisti e architetti pensano la “città distretto”

Economisti e architetti pensano la “città distretto”

Esperti da tutta Italia il 19 maggio al convegno per rilanciare l’area ceramica Le politiche “di rete” al centro di tutti i programmi dei candidati sindaci

2 MINUTI DI LETTURA





L'idea della Città distretto prenderà forma concreta nel convegno organizzato dal Pd il prossimo 19 maggio al Carani. La città distretto è alla base del programma non solo di Claudio Pistoni per Sassuolo, ma di tutti i candidati sindaci del comprensorio ceramico modenese e reggiano. Tutti hanno incluso nei loro programmi per le amministrative una parte iniziale comune che è la premessa per cominciare a lavorare nell'ottica di un'unica grande città. I contenuti cominceranno a prendere forma nel convegno, moderato da Dario Di Vico del Corriere della Sera, che vedrà ospiti come Aldo Bonomi, direttore del Consorzio Aaster e editorialista del Sole 24 Ore, che delle città distretto ha parlato di recente in un suo editoriale citando proprio Sassuolo; ma ci saranno anche altri ospiti importanti come Davide Rampello, manager culturale, Magda Antonioli Corigliano, professore di Economia alla Bocconi; Claudio Bertorelli, esperto di analisi urbana e progettazione architettonica; Federico Zanfi, architetto urbanista che sta già svolgendo una ricerca sugli spazi industriali vuoti di Sassuolo; Filiberto Zovico, editor e promotore del dibattito riguardante in particolare il Nord est. Ci saranno anche tutti i candidati sindaco del distretto, presenti o rappresentati anche durante la presentazione del convegno: «Hanno tutti condiviso questa visione – spiega Gregorio Schenetti, promotore del convegno - e si sono detti disponibili a lavorare insieme per realizzarla. Fra gli obiettivi di pianificazione che ci poniamo, ci sono la visione territoriale allargata, l’omogeneizzazione amministrativa, la razionalizzazione dei servizi, la revisione del sistema di mobilità, la valorizzazione delle risorse disponibili, tutti cambiamenti possibili in un’ottica distrettuale». Il concetto chiave è quello di una “Città Distretto”, «ovvero – spiega Claudio Pistoni - un distretto che comincia a pensare come se fosse una unica città di 170/180mila abitanti. La Città Distretto non sarà un unico comune ma un territorio con una visione comune. Una città policentrica che mantenendo autonomia locale comincia però a condividere le grandi scelte strategiche per il futuro del territorio». L'obiettivo dichiarato è «farne un nuovo interlocutore credibile ed autorevole sui tavoli regionali, nazionali ed europei, in grado di elaborare progetti distrettuali che abbiano una ricaduta positiva su tutti i Comuni. Abbiamo bisogno di dare una connotazione internazionale al distretto confrontarci con esperienze europee, per convincerci che anche noi possiamo fare cose di altissimo livello».