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Molto si gioca su Sgp: «Società con debiti per cento milioni»

Molto si gioca su Sgp: «Società con debiti per cento milioni»

Sarà il nodo da sciogliere, Caselli sostiene il concordato Per Pistoni non è la via giusta. Barbieri: «Manca un piano»

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Lo si sapeva dall'inizio: Sgp è e sarà il punto focale del dibattito elettorale. Nell'incontro allo Sporting il tema della società partecipata, che secondo quanto emerso durante la serata sarebbe «indebitata per circa 100 milioni», è stato ampiamente toccato. Per Piccinini di “Conto anch'io a Sassuolo” la società è solo fonte di debiti e va chiusa. Simile la proposta di Franca Cerverizzo: «Riportare gradualmente i servizi in Comune e arrivare all'eutanasia». Positiva la visione di Caselli. «Il problema è risolto? Forse no ma una buona parte del lavoro è stata fatta – ha affermato il sindaco uscente – e noi abbiamo ridotto le spese di gestione, il personale è calato di 13 unità e abbiamo rescisso gli onerosi contratti di global. La società, che però continuava a perdere, essendo stata creata dal Pd per fare debiti, è stata avviata al risanamento con la modalità più tutelante per cittadini e lavoratori: il concordato in continuità. Per trovare i soldi il piano concordatario prevede l'attribuzione a Sgp della riscossione tributi in luogo di Equitalia, la riscossione e la consulenza per la Tasi e la gestione del polo catastale. Il piano sarà omologato dal tribunale perchè i conti tornano. Forse abbiamo temporeggiato ma nel 2009 c'era il problema della sicurezza da risolvere e poi solo chi non fa non sbaglia». Pronta la replica di Claudio Pistoni. «Sgp è nata per fare investimenti e nel 2008 il conto economico era in pareggio e c'era il necessario cash flow per pagare i fornitori. Non voglio dare colpe però la società è stata gestita male, un errore è stato fatto nella scelta dell'amministratore, poi rimosso. Per anni nessuno ha tenuto il volante e lo dimostrano i distacchi delle utenze, se ci fosse stato qualcuno alla guida non sarebbero arrivati come fulmini a ciel sereno. A Caselli è stata data un’auto che perdeva olio ma anzichè riparare la perdita ha aspettato che il motore fondesse». Per Pistoni il concordato, che prevede di pagare tutti in 5 anni, non è la strada migliore. «Con un po' di credibilità – ha spiegato - si potevano fare accordi extragiudiziali ed evitare il rischio fallimento. Il bilancio e il piano erano stati promessi a febbraio e in un mese si potevano presentare. Spero arrivino perchè la mia preoccupazione è che i conti non tornino. Ora la macchina va rimessa in carreggiata, sarà complesso ma ce la possiamo fare. A Fiorano ho gestito una patrimoniale per 10 anni e la situazione è positiva. Se vinco? Per prima cosa pubblico i bilanci dettagliati per vedere le spese fatte». «Il Pd - ha risposto Caselli - ha depauperato Sgp per fare rotonde. Non accetto critiche sull'onestà e la trasparenza nella gestione. Pistoni è un uomo onesto, il problema non è lui ma il gruppo Pd alle sue spalle. Vogliamo mettere Dracula a gestire l'Avis?». Per Giorgio Barbieri la strada del concordato è giusta ma è grave la mancanza del bilancio e del piano. «Non cerco colpe – ha spiegato - anche io ho fatto errori. Il vero problema oggi però è trovare i soldi in 5 anni. Un problema con infinite risposte o forse con nessuna».

Andrea Gilioli