Gazzetta di Modena

Modena

Raggi alla gamba sbagliata e non vedono la frattura

Un bimbo di 13 mesi costretto a subire una settimana di dolori lancinanti per colpa di una lastra fatta alla gamba sbagliata. È uno degli incredibili casi di “distrazione” - se così si può definire...

2 MINUTI DI LETTURA





Un bimbo di 13 mesi costretto a subire una settimana di dolori lancinanti per colpa di una lastra fatta alla gamba sbagliata. È uno degli incredibili casi di “distrazione” - se così si può definire - medica denunciato nel corso dello scorso anno al tribunale dei diritti del malato. Il caso è stato segnalato da una mamma che così ha ricostruito l’accaduto. Tutto nasce con il trasporto del piccolo, di 13 mesi in ospedale per un forte dolore a una gamba. I medici, come prassi dispongono le radiografie che vengono fatte. Dopo diverse radiografie, afferma la mamma, «mi mandano a casa rassicurandomi che non ci sono fratture, e dicendomi di far assumere al bimbo tachipirina, in quanto si trattava solamente di un virus. Dopo sei giorni di notti in bianco, dichiara la madre, torno in ospedale, rifanno le lastre in modo più approfondite e scoprono delle fratture all'altra gamba, la dottoressa, avendo evidenziato l'errore, dichiara che la prima volta avevano fatto i raggi alla gamba sbagliata».

Un altro caso “singolare” è quello accaduto a un figlio che recandosi in ospedale per trovare il padre, lo trova in uno stato di agitazione e dovendo effettuare una angio-TAC già programmata, chiede ai medici di sospenderla, ma «il mio consiglio - dice il figlio - rimane inascoltato». Stessa scena anche in sala radiologica. L’esame procede e d’un tratto l’uomo viene chiamato in sala per calmarlo, «non riuscendoci, insisto di sospendere la TAC, ma loro decidono di ripeterlo per la seconda volta, sempre contro la mia volontà. Dopo pochi minuti, mio padre viene colto da collasso».