Gazzetta di Modena

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Tempi biblici e scorciatoie a pagamento «L’Ausl intervenga, rischia anche le multe»

Tempi biblici e scorciatoie a pagamento «L’Ausl intervenga, rischia anche le multe»

«Per la sua visita la lista di attesa è lunga, l’agenda è chiusa le comunicheremo la data definitiva... Ma a pagamento c’è posto dopodomani». Quante volta incappiamo davanti a questo bivio che...

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«Per la sua visita la lista di attesa è lunga, l’agenda è chiusa le comunicheremo la data definitiva... Ma a pagamento c’è posto dopodomani». Quante volta incappiamo davanti a questo bivio che comporta un non indifferente esborso di denaro in alternativa un’attesa infinita? «Le agende chiuse non sono previste e apposite normative ( legge 266/2005 e dalle disposizioni Regionali 1035 del 2009) - spiega il Tribunale - vietano la chiusura delle agende di prenotazione, nonché il divieto di sospendere le attività di quest'ultime (le agende non possono essere chiuse) le Regioni, in questo caso, possono applicare ai responsabili della violazione, specifiche sanzioni da euro mille a euro 6mila, salvo cause dovute ad eventi di forza maggiore». E ancora il Tribunale ricorda come «gli squilibri tra liste d’attesa, (con tempi lunghi o indefiniti) per visite con ticket e quelle per attività libero-professionale a pagamento (immediate) dovrebbe obbligare l’azienda a sospendere la libera pressione per i professionisti dell’equipe in via temporanea al fine di pianificare una riorganizzazione per riportare ad equilibrio le due possibilità. «Il ricorso alla libera professione deve essere conseguenza della libera scelta del cittadino e non di carenza nell'organizzazione dei servizi resi nell'ambito dell'attività istituzionale».