La donna aveva la mandibola fratturata
Il referto del pronto soccorso per la 46enne. Passamonte: «Non vedo l’ora di raccontare ai magistrati come è andata»
La donna aveva la mandibola fratturata. Il referto stilato dai medici del pronto soccorso parla chiaro: una prognosi di quaranta giorni dovuta soprattutto a quella ferita. Ora, accusati appunto di lesioni nei confronti di questa 46enne si trovano agli arresti domiciliari due vigili urbani: l’ufficiale di polizia giudiziaria, assistente scelto Paolo Passamonte e l’agente scelto Patrizio Torelli. I fatti risalgono ad una vicenda avvenuta nel luglio dell’anno scorso partita da un incidente stradale, dalla fuga di questa donna ubriaca sia in tangenziale che nei campi e il suo successivo trasferimento al comando della Municipale, da cui la donna “uscì” in ambulanza, chiamata fra l’altro da una vigilessa, per raggiungere l’ospedale e farsi medicare. Dopo la denuncia che scattò d’ufficio proprio per la prognosi superiore ai 20 giorni, l’indagine ha portato l’altro pomeriggio all’esecuzione della misura degli arresti domiciliari da parte degli stessi colleghi dei due agenti, una misura richiesta dalla Procura, pm Ferretti, e concessa dal Gip Pirillo.
Gli arresti domiciliari sono stati adottati per evitare, da parte dei due, l’inquinamento probatorio. I due agenti sono accusati inoltre di l falso ideologico, aggravato dal fatto che sono pubblici ufficiali. In sostanza avrebbero fornito una versione ufficiale, nei loro rapporti, che non “quadra” con quella che la procura ritiene di essere quella vera.
Martedì per i due si svolgerà l’interrogatorio di garanzia. Paolo Passamonte ieri ha incontrato i suoi legali, gli avvocati Pier Francesco Rossi e Favini.
«Il nostro assistito - spiega Rossi - ci tiene a far sapere di essere tranquillo, di avere la massima fiducia nella magistratura e, in particolare, di non vedere l’ora di poter incontrare chi di dovere per raccontare tutto quello che è successo, la sua completa versione dei fatti. Ribadisce che non c’è stato alcun pestaggio e non capisce, come del resto non capiamo anche noi, il perché di questa misura cautelare ai domiciliari. Il nostro assistito ha relazionato ufficialmente sul caso, ha fornito la sua versione, è stato sentito, tutti gli altri coinvolti nella vicenda sono stati ascoltati, quindi non capiamo il perché di un provvedimento così grave nei loro confronti».
C’è forse un super testimone? Una persona che ha assistito al parapiglia sul luogo dell’incidente (pare proprio che ci fossero numerosi presenti in tangenziale), alla “messa in auto” della donna che reagiva in modo spropositato , una persona dunque che avrebbe dato particolari importanti sul caso? La difesa, allo stato attuale, ammette di non conoscere se esista o meno questa possibilità.
Ma torniamo a quella sera di fine luglio. La donna era in auto con il suo fidanzato quando, nei pressi di una uscita, viene tamponata. La donna, che ha un passato di tossicodipendenza e che quella sera era visibilmente ubriaca, scende dalla vettura e aggredisce chi aveva tamponato il suo mezzo, alzando le mani e strappandogli la camicia. Dopodiché, infuriata e alterata, scappa, si allontana avventurandosi lungo la tangenziale. Sul luogo dell’incidente arriva una pattuglia dell’infortunistica, dove c’è in servizio Patrizio Torelli.
Ovviamente non appena la donna si era allontanata era scattato un allarme che aveva fatto il giro delle forze dell’ordine. Sul posto dell’incidente arriva una pattuglia della Municipale e in questa c’è Passamonte. Intanto una Volante intercetta invece la donna tra i campi vicino alla tangenziale. I poliziotti, a fatica, la fermano e la ammanettano, quindi la portano sul luogo dell’incidente per consegnarla alla Municipale, non agli agenti dell’infortunistica ma a quelli dell’altra vettura, Passamonte e altro collega. C’è lo scambio di manette, la donna passa cioè da quelle della polizia a quelle dei vigili. Subito dopo c’è la fase cruciale della vicenda. La donna pare abbia dato in escandescenze, sbattendo la testa contro auto e furgoni, gettandosi per terra, insultando, reagendo contro i vigili. Viene caricata in auto e portata al comando. Per lei una denuncia per omissione di soccorso, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Portata in ospedale, alla donna viene riscontrata la frattura della mandibola. Se l’è procurata in un atto di autolesionismo? Sono concordanti o discordanti fra loro le versioni fornite da Passamonte e Torelli agli inquirenti?
Intanto l’assessore comunale alla qualità e sicurezza Antonino Marino ribadisce «la piena fiducia nel corpo di Polizia municipale, che in questi anni ha sempre saputo caratterizzare la propria attività al pieno rispetto di tutti i cittadini».