Novara tra case e farmacie Muzza e il M5S
FLAVIO NOVARA FARMACIE SCANDALOSE Il candidato di L’Altra Modena - Sinistra in Comune interviene sulla nomina di Michele Andreana alle Farmacie Comunali: «È una prassi scandalosa. Allucinante, oserei...
FLAVIO NOVARA
FARMACIE SCANDALOSE
Il candidato di L’Altra Modena - Sinistra in Comune interviene sulla nomina di Michele Andreana alle Farmacie Comunali: «È una prassi scandalosa. Allucinante, oserei dire anche schifoso il modo di procedere di questa amministrazione che solo in base all’arroganza del potere intende decidere della città. Niente trasparenza, niente merito, solo potere».
GIAN CARLO MUZZARELLI
GRILLINI E DEMAGOGIA
«Vedo che di fronte all'intervento della Corte dei Conti che gli chiede di restituire circa 22mila euro di soldi pubblici, il grillino De Franceschi si arrabbia e chiede di distinguere tra le spese per il lavoro ed il furto», sottolinea Gian Carlo Muzzarelli, candidato del Pd. «Per una volta, sono d'accordo con lui, ma i primi a smetterla di confondere i costi dell'attività politica con il malaffare dovrebbero essere proprio loro, visto che sono abituati a confondere le acque e le idee ai cittadini, unendo chi lavora onestamente e chi usa la carica pubblica per fini personali. Povero De Franceschi, non ha fatto in tempo a rientrare tra le persone di buonsenso che l'inquisizione di Grillo l'ha scomunicato, a conferma che i cittadini non contano nulla. Il M5S è partito con due consiglieri in Regione ed arriverà al traguardo con nessuno. E' quello che accadrà anche a Modena: con i metodi inquisitori di Grillo, il voto dei cittadini non conta nulla. Altro che uno vale uno: nessuno (tranne Grillo) vale uno».
L’ALTRA MODENA
VIA NONANTOLANA
Dic e Flavio Novara: «La demolizione delle due palazzine di via Nonantolana civico 255, di proprietà del Comune di Modena, affidata ad Acer Modena, rappresenta l'emblema della politica abitativa da decenni applicata a questa città dall'attuale maggioranza. In particolare per quanto riguarda l'edilizia residenziale pubblica. Un piano abitativo imposto alla città con due principi chiari: difendere gli interessi dei costruttori e utilizzare gli oneri di urbanizzazione per gestire la spesa pubblica, e smantellare il patrimonio pubblico sociale abitativo esistente. Se da una parte si è svenduto il vendibile agli inquilini disposti a farlo, dall'altra si è smesso di manutenere le proprietà immobiliari invendute».