Gazzetta di Modena

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Primo “ring” tra i cinque candidati

di Andrea Minghelli
Primo “ring” tra i cinque candidati

Castelfranco. Faccia a faccia sul Terzo Settore per spiegare i programmi

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CASTELFRANCO. I candidati a sindaco intervenuti al faccia a faccia organizzato dal Forum Terzo Settore sono d'accordo: «In tempo di crisi il terzo settore è fondamentale per garantire i servizi»; le divergenze sono sul come mettere a frutto le potenzialità di no profit e volontariato. Per Stefano Reggianini, sindaco uscente e ricandidato per il centrosinistra, «l'obiettivo - ha spiegato - sarà ridurre al minimo il numero di ragazzi inattivi e ricollocare il centro diurno nel centro abitato, mentre a breve arriverà la casa del volontariato sociale e sanitario». Soprattutto di prevenzione ha parlato invece Silvia Santunione, candidata civica: «Dobbiamo - ha detto - fare attenzione all'emersione di nuove fasce deboli. Serve un programma di educazione e prevenzione a partire dalle scuole: affettività, bullismo, dipendenze vecchie e nuove. Si può puntare al reinserimento lavorativo grazie all'agricoltura sociale, Castelfranco ha un'importante vocazione agricola da riscoprire». Di «ripensare lo stato sociale e recuperare senso civico» ha invece parlato il candidato 5 Stelle, Antonella Franchini, che punta, tra le varie proposte, su «consulta delle disabilità, care giving, banca della memoria, un piano comunale delle attività motorie e regole per l'utilizzo nei Last Minute Market degli scarti delle scuole e reddito minimo garantito». Il reddito minimo garantito «è un'assurdità - ha commentato Giovanni Gidari, candidato per il centrodestra - non possiamo permetterci di regalare risorse a chi non ha mai versato un centesimo di contributi, mentre la residenzialità storica (l'accesso ai servizi a chi risiede nel Comune da almeno 5 anni) è assolutamente compatibile con Castelfranco». Questa è anche una proposta della candidata leghista Cristina Zirotti Girotti, che corre da sola dopo il noto e acceso divorzio Gidari-Lega. Ma tra i due schieramenti di centrodestra i punti in comune finiscono qui. Le carte della Zirotti prevedono infatti il «cercare contributi e aiuti là dove sono gli sprechi, anche nei progetti delle associazioni. Dobbiamo rivedere gli accessi ai servizi per rispondere ai castelfranchesi», mentre Gidari punta sulla patente famiglia a sostegno delle famiglie in difficoltà, al rilancio appunto del ruolo della famiglia e, in sanità, a «un sistema dell'emergenza urgenza lasciato al 118». Questo richiama il sistema di accreditamento regionale di chi fa servizi socio sanitari. Se Gidari è contrario, per Reggianini è «garanzia della qualità dei servizi, nonostante la burocrazia, mentre la residenzialità storica significa tagliare fuori 7, 8mila persone dai servizi».