Estorsioni a una ditta: condannato il boss Zagaria
Ventiquattro anni di carcere per Michele, il capoclan dei Casalesi, per pressioni violente alla Pica di Nonantola gestita da campani
NONANTOLA. Associazione a delinquere finalizzata alle estorsioni. Per questa accusa il capoclan dei Casalesi, Michele Zagaria, è stato condannato alla pena di 24 anni dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Il pm della Dda partenopea Catello Maresca aveva chiesto, nel corso della requisitoria, 21 anni di carcere. Oltre a lui erano imputati il padre Nicola, che ha avuto una condanna a 4 anni e 4 mesi e Massimo Di Caterino, ex affiliato di spicco del clan e suo fedelissimo, condannato invece a 12 anni. La decisione è arrivata dopo un lungo dibattimento grazie al quale è stato ricostruito la pressione costante che la cosca del boss dei Casalesi imponeva a tutte le ditte che si occupavano di lavori edili. In particolare vittima delle pressione era la ditta Pica Costruzioni, una società di Nonantola ma gestita da due cittadini di Casapesenna che dopo ripetute estorsioni subite decisero di denunciare.