Il tour modenese del ministro Boschi VIDEO/1 VIDEO/2 FOTO
Prima “lancia” il candidato a sindaco Muzzarelli, poi una passeggiata in centro storico con Pighi
Il rush finale è ormai alla porte. Poco meno di quindici giorni e anche Modena avrà il suo nuovo sindaco, e per i candidati questo significa fare l'ultimo sforzo, il più faticoso. Giancarlo Muzzarelli però può contare su un sostento che viene da Roma, come quello di Maria Elena Boschi, ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento.
«È importante sostenere i candidati delle grandi città, come quelli dei Comuni più piccoli, perché è proprio partendo da queste realtà che si possono eliminare le distanza con i cittadini». Sono queste le parole con le quali si è presentata, nella giornata di ieri presso la Manifattura delle idee, il ministro, nel suo tour emiliano che l'ha portata a incontrare i vari candidati sindaci del Pd. Il breve incontro, che ha riunito una discreta quantità di modenesi per sentire le parole della Boschi, come del candidato sindaco Muzzarelli e di Stefano Bonaccini, segretario regionale Pd , ha voluto sottolineare «come il Partito democratico stia portando avanti riforme che da sempre sono di sinistra per avvicinare i cittadini allo Stato. Ed è arrivato il momento per metterle in atto e dare fiducia e speranza al paese».
L'intervento dei rappresentati del Pd è stato preceduto da un veloce incontro a porte chiuse tra i sindaci uscenti e i candidati, tra cui quelli del cratere sismico e Maria Elena Boschi per fare il punto della situazione sulla città e il Decreto Modena. Muzzareli, nel il suo intervento, ribadisce i punti del programma, che toccano temi quali: imprese e lavoro, giustizia e sicurezza, coesione sociale, cultura economia. Ma ciò che sottolinea più volte il candidato è che «Modena deve fare di nuovo sul serio e per far questo c'è bisogno di uno scatto organizzativo tra territorio e governabilità. Mettersi in gioco per costruire un nuovo protagonismo, opportunità e innovazioni è la rotta da seguire». Non sono mancate parole sulla riforma del Titolo V e sul ruolo importante che potranno avere sindaci e consiglieri regionali in senato, «come dimostrazione che un senato di questo tipo ha una stampo di democraticità in più».
Non mancano parole sui famosi 80 euro. «Il Pd non vuole comprare i voti di nessuno in questo modo. Si tratta di una misura di equità e di giustizia sociale. Questi 80 euro potranno essere utilizzati per compare un paio di scarpe i più ai figli, un libro o per colmare una rata lasciata indietro», spiega la Boschi. Punto dolente di queste amministrative è la questione astensionismo. «Il Pd ha il dovere di andare tra la gente e cambiare le cose. Non farsi intimorire da chi sbatte i pungi sul tavolo». Un fuori programma chiude l'intervento di ieri, quando Vittorio Ballestrazzi di Modena Salute e Ambiente, indirizza alla Boschi alcune battute, come quella sull'abolizione del senato, alle quali la ministra risponde educatamente e con aplomb. Dopo gli incontri, il ministro ha fatto un piccolo tour in centro storico, una passeggiata in compagnia anche del sindaco Pighi che in piazza Grande ha fatto da cicerone per la ministra.
Beatrice Ferrari