Beni culturali, ecco chi incassa i fondi
Quasi 7 milioni per gestire l’emergenza. Lavorano tanto Maffei di Mirandola, Alchimia di Cavezzo e Candini di Castelfranco
BOLOGNA. Incarichi con denari pubblici pari a poco meno di sette milioni di euro utili per lavori, servizi e forniture: fondi spesi per l’emergenza del terremoto dell’Emilia, decisi dall’unità di crisi nell’ambito dei beni culturali. È un elenco, autorizzato dalla Direzione beni culturali dell’Emilia Romagna, che comprende le spese dal dopo sisma fino alla fine del 2013 e dentro c’è un po’ di tutto, dalle aziende che hanno ottenuto copiosi finanziamenti per lavori fino alle singole consulenze o alle forniture di poche centinaia di euro.
Molto naturalmente è stato speso per mettere in sicurezza chiese e palazzi oppure per eliminare le macerie presenti un po’ dappertutto nei centri colpiti della Bassa e di Carpi. Ma le spese si spingono fino a Modena e naturalmente nelle città delle altre province del cratere sismico. Sono presenti in questo elenco anche aziende di edilizia e beni culturali, come ad esempio quella dell’ingegner Maffei di Mirandola che in tutto ha ricevuto incarichi per mezzo milione di euro in particolare per la rimozione delle macerie dalle chiese di San Francesco e altri luoghi a Mirandola. Altre aziende attive nel Modenese sono “Alchimia Laboratorio Di Restauro Di Gilioli Claudio & C. Snc” di Cavezzo e la “Candini Arte” di Castelfranco. Alchimia ha preso, stando a quanto riporta l’elenco, oltre 150mila euro totali per attività nella chiesa Maria Santissima di Reno Finalese, dove ha eseguito lavori di messa in sicurezza, nella chiesa del Gesù di Mirandola per opere di recupero degli stucchi danneggiati e nella chiesa di San Felice vescovo di San Felice dove ha eseguito alcune indagini diagnostiche. La Candini è invece stata scelta in due occasioni: a Carpi per la messa in sicurezza delle strutture dell’ex campo di concentramento di Fossoli e a Modena per messa a punto di alcuni infissi: il totale porta a 80mila euro. In questo ambito di lavori sono relativamente poco presenti le coop - l’Artigiana viene in particolare incaricata a Palazzo della Pilotta di Parma - mentre ci sono molti lavori riferiti a Ferrara dove il patrimonio storico-edilizio è stato particolarmente colpito dal sisma. Un po’ meglio, anche se i danneggiamenti hanno riguardato praticamente tutte le chiese, è andata a Modena dove la lista presenta ad esempio lavori alla Galleria Estense. L’istituto di Palazzo dei Musei, che riaprirà probabilmente a fine anno, ha visto le seguenti spese: Gruppo Sirio (8200 euro), L’Arca (44mila euro), Vellani e Pellacani (14300 euro), CS Insurance (appena 350 euro per spostare le opere), Tecneco (4650 euro), Daniele Biondi (12mila euro per la direzione strutturale), Massimiliano Misale (6300 euro), Montanari (184mila euro per lavori di riparazione e miglioramento). Altri 14mila euro sono invece andati alla Iuav di Venezia per Rilievo grafico delle librerie Termanini della Biblioteca Estense. Tanti, come detto, gli interventi nella Bassa, così come il libretto degli assegni è stato aperto per la “commissione campanili” che nel 2012 si occupò di queste delicate strutture: hanno ricevuto dai 18mila ai 26mila euro esperti attivi anche nel sito Unesco di Modena quali Carlo Blasi, Angelo Di Tommaso e Claudio Modena. Una piccola curiosità: per realizzare la rassegna stampa l'azienda di Parma Mimesi ha ricevuto in tutto 25mila euro. La lista è aggiornata soltanto alla fine del 2013 perché, spiegano dalla Direzione regionale, «Nel corso di quest’anno le assegnazioni sono state pochissime, le metteremo comunque nelle prossime settimane».