Schena, elezione a rischio incompatibilità
Dovrebbe essere nuovo presidente della Fondazione Carpi ma una norma impedirebbe la nomina di chi ha incarichi politici
Sulla nomina, tra pochi mesi, del sindaco di Soliera Giuseppe Schena nel Cda della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e da lì al ruolo di presidente al posto dell'uscente Gianfedele Ferrari potrebbero esserci dei problemi. La “Carta delle Fondazioni Acri”, redatta nell'aprile 2012 dall'associazione nazionale che riunisce le 88 fondazioni di origine bancaria italiane, spiega chiaramente che ci sono incompatibilità tra le poltrone di amministratori di questi ricchi enti e gli incarichi politici ricoperti immediatamente prima di entrare in fondazione. Parrebbe il caso dell'attuale sindaco di Soliera, primo cittadino fino alle amministrative del 25 maggio. L'articolo 7 della Carta delle fondazioni denominato “Incompatibilità e ineleggibilità” spiega infatti nero su bianco che “Le fondazioni individuano inoltre opportune misure atte a determinare una discontinuità temporale tra incarico politico svolto e nomina all'interno di uno dei loro organi”. In un altro punto dello stesso articolo della Carta recepita da tutte le fondazioni italiane si legge inoltre che “Al fine di salvaguardare la propria indipendenza ed evitare conflitti di interesse la partecipazione agli organi delle Fondazioni è incompatibile con qualsiasi incarico o candidatura politica elettiva o amministrativa”. Se questa seconda parte dell'articolo non riguarda Schena che ai tempi della nomina sarà un ex amministratore pubblico la prima probabilmente tocca anche il primo cittadino di Soliera, che tra l'altro con Carpi, Novi e Campogalliano ricade nel territorio di competenza della stessa fondazione. «Sono a conoscenza - spiega Schena - della carta delle fondazioni, ma non penso ci siano problemi con una eventuale mia nomina. Non vorrei sottilizzare troppo, ma io mi sento un uomo delle istituzioni: prima il Comune e poi forse la Fondazione perché non sono un segretario di partito o una persona che ricopre incarichi prettamente politici. Quando ci sarà l'eventuale nomina sarà da alcuni mesi, in ogni caso, un ex politico: la candidatura non è ancora stata ufficializzata, ma se il Consiglio me lo chiederà io sarò a disposizione. In ogni caso non credo alle liste di depurazione, non vedo perché un politico deve avere un momento di pausa come invece non avviene in altre attività professionali». Forse perché i comuni influiscono non poco nelle nomine delle fondazioni ex bancarie. «Non credo sia così - continua Schena - perché su 19 consiglieri di indirizzo della Fondazione di Carpi i comuni nominano 5 persone. Peraltro scelte per ogni comune in una terna di 3 persone. In ogni caso alcuni mesi fa, quando concorrevo per il ruolo di segretario del Pd di Modena, dissi che i partiti devono restare fuori dalle fondazioni a favore della società civile che comunque in quella di Carpi è assolutamente preponderante dunque se sul mio nome ci sarà un consenso trasversale e sarò un punto di sintesi sarò favorevole». In ogni caso Schena, in quanto ex politico, sarà ben accompagnato visto che le fondazioni modenesi - al pari di molte alte - sono colme di ex politici.