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Anche dal Pd le dimissioni di Andreana

Anche dal Pd le dimissioni di Andreana

Federica Di Padova: «Non ci sono le condizioni perché possa svolgere bene il suo lavoro»

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Non si spengono le polemiche sulla nomina alla presidenza delle Farmacie Comunali di Michele Andreana. Critiche sempre più esplicite continuano ad arrivare anche dal Pd. la candidata al consiglio comunale Federica Di Padova ne chiede addirittura le dimissioni: «Mi chiedo come un presidente nominato a dieci giorni dalle elezioni, senza la condivisione della giunta, del gruppo consiliare di maggioranza, del partito di maggioranza e del candidato sindaco del partito di maggioranza possa lavorare bene e con la legittimità necessaria ad operare per la città: ho la massima stima anche io di Michele, ma non vedo le condizioni perché possa svolgere bene il lavoro per cui e' stato nominato. Credo che Michele, proprio perché persona seria e intelligente, abbia piena consapevolezza di questo e possa trarne le necessarie riflessioni e conseguenze politiche».

Anche Luca Ghlefi di Ncd attacca: «Leggo ironie sui curriculum che i “5 stelle” chiedono per le nomine in giunta – afferma Luca Ghelfi (Ncd) – la sinistra modenese dovrebbe però avere almeno il buongusto di tacere e sorvolare: basta leggere chi è stato scelto a presidente delle farmacie comunali di Modena: Michele Andreana, lunga carriera nel sindacato, lunga carriera da dirigente di partito, e da consigliere comunale, esperienza di gestione di una società partecipata: zero. Pur nel rispetto della persona, e della sua storia, non credo che questo sia il profilo che dovrebbe avere il presidente di una società partecipata. Dunque quello che vediamo è un curriculum perfetto, intendo politicamente, per coprire un ruolo di questa natura. Il colpo di coda della giunta Pighi che sceglie un sodale per essere sicuri che in certi ruoli, comunque vadano le elezioni, ci siano le persone giuste. Prima di parlare di “voltare pagina”, di “cambiare Modena” e amenità di questa natura, sarebbe bene praticare il verbo che si promulga».