Gazzetta di Modena

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«Biblioteca Estense Il vostro progetto basato sull’illegalità»

di Stefano Luppi
«Biblioteca Estense Il vostro progetto basato sull’illegalità»

Giovanni Losavio di Italia Nostra attacca il trasferimento da Palazzo dei Musei al polo Sant’Agostino. Altre critiche

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Primo incontro pubblico sui contenuti, dai tempi della partenza del progetto datato 2007, e primo scontro sul trasferimento al Sant'Agostino della storica Biblioteca statale Estense. L'alterco si è svolto ieri sera tra il giurista Giovanni Losavio, presidente di Italia Nostra Modena ed ex presidente di sezione della Cassazione a Roma, e il direttore dell'Estense Luca Bellingeri. Quest'ultimo ha illustrato per la prima volta in quali spazi dei tre piani dell'ex ospedale civile settecentesco si posizionerà l'Estense. Da quanto riferito, l'Estense in sostanza cesserà di esistere com'è oggi e si "fonderà", letteralmente, con la biblioteca comunale d'arte Poletti.

L’ATTACCO. Ma prima le polemiche giuridiche. «Si tratta di un progetto totalmente fondato sulla illegalità - attacca Losavio - e dunque non è un buon inizio. Restauro del palazzo e spostamento vengono fatti in spregio al Codice dei beni culturali e anche in spregio delle norme comunali che regolano la tutela dei monumenti in centro storico. Siete completamente indifferenti alla legalità».

LA REPLICA . Bellingeri, davanti alle accuse di Losavio, a sua volta ha attaccato, sostenendo che non era quello il tema della giornata, dicendo che «le idee di Losavio sono solo le sue e non è possibile dibattere, visto che non c'è nessuno della Direzionale regionale del Ministero». Ma anche le novità relative all'entrata, una volta restaurato e riadattato il palazzo, della biblioteca hanno generato molte perplessità tra il pubblico ieri presente nella sede dell'Accademia di scienze lettere e arti che ha ospitato l'incontro.

LE SCAFFALATURE. «La biblioteca Estense - spiega il direttore - dai tempi della sua costituzione a Ferrara in antico è stata trasferita sette volte, solo a Palazzo ducale di Modena ha cambiato sede 5 volte ed è a Palazzo dei Musei dal 4 febbraio 1882. Il ministero ha già istituito fondi per gli acquisti e per la necessaria tutela della scaffalatura storica di Termanini. I nostri spazi saranno così suddivisi: nel seminterrato avremo un deposito temporaneo della biblioteca e sale comuni di lettura periodici, al piano terra ci sarà spazio per due saloni di consultazione documenti, due grandi spazi per la consultazione e un ambiente comune per il front office tra noi e la Poletti. Al pubblico non interessa sapere qual è l'amministrazione della biblioteca, ma che i servizi funzionino, per questo all'ingresso tutti avranno un pass digitale con memorizzati nome, età, professione in modo che all'interno possa accedere ai servizi che a lui sono dovuti. Ci saranno 80mila libri rispetto agli attuali 17mila a disposizione diretta, inoltre passeremo da 3300 a 6000 metri nella nuova sede e avremo un'ampia area espositiva».

TANTI NO. Ernesto Milano, per 38 anni dipendente e direttore dell'Estense e oggi presidente dell'Accademia di scienze, lettere e arti è andato giù duro: «Sono perplesso per questo progetto, per il quale non sono stato coinvolto. Quello migliore per l'Estense era il trasferimento nell'ospedale Estense sul retro del Palazzo dei Musei, al ministero avevo trovato i fondi, ma il Comune che vendeva il palazzo al ministero pretendeva poi di avere gli spazi al piano terra e non se n'è fatto nulla. Quei soldi poi vennero dirottati alla biblioteca di Bari, ma erano miliardi di lire destinati alla nostra città».

A parte Rolando Bussi della casa editrice Franco Cosimo Panini («La biblioteca è uno strumento e servono spazi per la cultura»), tutti gli altri interventi sono stati contrari al progetto partito nel 2007 con un accordo tra l'allora ministro Francesco Rutelli, il Comune e la Fondazione Crmo proprietario dei 25mila metri quadrati dell'immobile.

COSTI ALTI. «Sono perplesso - spiega Raffaele Gentile, ex capo architetto dell'Ausl - perché la ristrutturazione è pesante e molto costosa, molto meglio andare all'ex ospedale Estense». Interviene anche l'ex soprintendente Elio Garzillo che sulla Gazzetta nei mesi scorsi è intervenuto duramente contro il progetto del Sant’Agostino: «Non ho mai visto un intervento così violento e cattivo su un monumento e poi le antiche librerie Termanini sono fuori contesto completamente».

Vale la pena realizzare un progetto, senz'altro epocale per le biblioteche? Sono contrarie anche le docenti di arte intervenute nel finale: «Non avete tenuto conto del pubblico del futuro polo culturale e trasformate l'Estense in un'altra Delfini, tanto valeva metterci quella».