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Imprenditori, ecco il loro decalogo

Imprenditori, ecco il loro decalogo

Marketing territoriale, burocrazia, investimenti, cultura: senza Giovanardi e Bortolotti, lo scontro è Muzzarelli-Montanini

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Platea composta, non schierata, senza applausi mirati e nemmeno spontanei. L’iniziativa dei giovani di Confindustria è stata l’occasione per i candidati sindaci di Modena di ritrovarsi ancora una volta allo stesso tavolo, uno contro l’altro, cercando di portare dalla propria parte un pubblico di uditori che solo nel finale ha riservato un lungo applauso di ringraziamento ai sette contendenti. Sì, sette e non nove perché Marco Bortolotti, il candidato grillino, ha salutato all’inizio ma poi non è potuto restare e Giovanardi non si è presentato. Così, se qualcuno si aspettava schermaglie, si sbagliava. Non ci sono stati particolari picchi di nervosismo, d’altra parte la platea non lo pretendeva nemmeno, e l’unico botta e risposta un po’ pepato è stato tra Muzzarelli e Montanini. Quest’ultimo, che ha motivato la sua candidatura in piena opposizione alla scesa in campo di Muzzarelli, si è sentito rispondere per le rime, anche sul colore dei capelli. Montanini aveva ironizzato sul fatto che Muzzarelli preferisce «tingersi i capelli e non essere vero». Il candidato del Pd ha smentito col sorriso sulle labbra. Fuor di battuta ha detto di più. A Montanini, che ha sostenuto di candidarsi contro Muzzarelli, quest’ultimo ha risposto invece «di candidarsi per Modena». Slogan, giri di parole, stoccate e frecciate. Chiamatele come volete ma in campagna elettorale c’è anche questo. Ma i giovani di Confindustria, che avevano preparato l’incontro con domande mirate, si sono soffermati su una sorta di decalogo che ha proposto i temi che più di tutti si connettono con la realtà imprenditoriale che vivono tutti i giorni: marketing territoriale, burocrazia, patto di stabilità, investimenti e cultura.

Nelle presentazioni Bellei (Lega Nord) ha ricordato la sua esperienza di artigiano, Montanini (Cambiamodena) ha detto di essere abituato ad essere dall’altra parte del tavolo, Muzzarelli giocava quasi in casa parlando della sua esperienza in tutti questi anni, non solo sul tema terremoto. «Anche il Comune - ha detto - deve essere un’impresa moderna al servizio del territorio».

Novara (L’Altra Modena) ha parlato della necessità di cambiamento alla luce della quinta fase della rivoluzione industriale, mentre Pellacani (Forza Italia) ha ricordato di essere un giuslavorista «impegnato tra le follie normative che ostacolano l’esperienza degli imprenditori tutti i giorni».

Querzè (Per me Modena), ultima in ordine alfabetico negli interventi, ha ricordato la necessità di migliorare il lavoro degli imprenditori. Sul marketing territoriale tutti si sono trovati concordi sulla promozione delle tipicità e sul sostegno al turismo. Sulla burocrazia comunale Montanini ha chiesto meno dirigenti, mentre Muzzarelli ha chiesto di superare la cultura del silos nella macchina comunale, dove ognuno bada al proprio.

Scontro sull’ipotesi di rottura del patto di stabilità. Guai per Pellacani «facciamo proposte realizzabili». Novara ha parlato di «nuovo piano Marshall», la Querzè ha ricordato come «rompendo il patto non si assumerà più nemmeno un bidello», mentre Ballestrazzi 8Modenasaluteambiente.it) hha teso la mano alle privatizzazioni che dovranno, però «essere accompagnate dai Comuni».

Un altro scontro tra Montani e Muzzarelli sulla cultura, soprattutto sul polo Sant’Agostino. Per Muzzarelli sarà «il grande polo della cultura», mentre Montanini ha parlato di «grande operazione immobiliare camuffata».

Davide Berti

@dvdberti

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