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Morotti in liquidazione Passivo di milioni di euro

Morotti in liquidazione Passivo di milioni di euro

Formigine. In corso trattative con gruppi imprenditoriali per eventuale subentro I vertici della società: «Ci stiamo adoperando per garantire i posti di lavoro»

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FORMIGINE. L’azienda Morotti, con sede a Formigine e che per anni è stata una delle aziende più importanti nel settore dei rottami ferrosi, è stata messa in liquidazione. La richiesta di concordato non è ancora partita, ci sono trattative in corso con soggetti imprenditoriali che potrebbero rilevare la società e le attività, in toto o parzialmente. Che la Morotti non navigasse in buone acque lo si sapeva da tempo; il gruppo negli ultimi anni si era fortemente ridimensionato, passando da ben oltre cento dipendenti a poche decine di unità. La crisi ha picchiato duro sul settore e hanno pesato anche le vicende giudiziarie che hanno coinvolto gli amministratori del gruppo alla fine degli anni 2000 e che si sono chiuse con una conciliazione con il fisco e con l’assoluzione nel merito per le inchieste penali che erano state aperte.

Oggi, stante un passivo di alcuni milioni di euro con un’esposizione che al 70-80% riguarda le banche, l’azienda è finita in liquidazione. Dopo un accordo intercorso con gli istituti di credito alcuni anni fa per la ristrutturazione del debito, non sono stati raggiunti gli obiettivi fissati e la scelta è stata obbligata, anche perchè pare che ci sia un’istanza fallimentare, presentata da un creditore, che dovrebbe diventare esecutiva a fine mese. «Ci stiamo adoperando quantomeno per assicurare e garantire gli attuali posti di lavoro rimasti e per questo abbiamo intavolato trattative che auspichiamo possano avere esito positivo» ha spiegato Cristina Morotti. Si attende dunque di verificare se ci sia qualche imprenditore che possa avere intenzione e interesse a rilevare l’attività del gruppo con la forza lavoro attuale. «La trattativa c’è e attendiamo di conoscerne l’esito» ha confermato anche Massimiliano Grazioso della Fiom Cgil e ora le famiglie dei dipendenti sperano in una risoluzione della vicenda che permetta alle attività di proseguire e che garantisca il mantenimento dei posti di lavoro. L'attività della Morotti era iniziata nel dopoguerra,una sessantina di anni fa, in uno dei cortili del Palazzo Ducale di Sassuolo. Dario Morotti, il fondatore, aveva iniziato con la raccolta dei rottami lungo le vie del paese e nelle campagne adiacenti. Poi i quattro figli gli si sono affiancati nella gestione. Nel 1957 ha aperto il primo deposito attrezzato e nel 1966 si era costituita la Morotti Dario & Figli Snc, poi cresciuta e trasformatasi. Oggi è decisamente alla ricerca di nuove prospettive.

Claudia Benatti

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