Salta il rimborso veloce, entra il tornado
Cancellati gli indennizzi rapidi sotto 30mila euro, ma ci sono i soldi per arredi e automobili e il disastro di San Martino Spino
Non c’è il rimborso veloce per i danni sotto i 30mila euro; si toglie di fatto la possibilità di indennizzare le abitazioni in classe A, seppur parzialmente lesionate dal terremoto; si inseriscono con un blitz i soldi per i guai causati dalle trombe d’aria del 3 maggio a San Martino e Castelfranco. Il decreto legge, che stanzia 210 milioni per l’alluvione, rimane un provvedimento mediato al ribasso, frenato dai contabili ministeriali, ma che ancora una volta spiana la strada alla burocrazia e mette la palla in mano alle ordinanze di Vasco Errani.
I RIMBORSI
Nelle bozze circolate tra i politici era fissato, come raccontato quasi un mese fa dalla Gazzetta, un tetto di 30mila euro per gli indennizzi veloci. Sarebbe bastata un’autocertificazione per una liquidazione rapida. Sarebbe bastata, appunto. Di quell’autocertificazione non vi è più traccia nel testo pubblicato dove invece si parla di “asseverazione”. Il rimborso veloce è stato cancellato dal governo e spetterà ad Errani cercare una scorciatoia, magari introducendo nelle prime, nuove ordinanze un tetto - fissato in 5mila euro - ai pagamenti rapidi. Per tutti gli altri servirà un documento firmato da un tecnico che certifichi i danni strutturali.
Ci saranno i soldi anche per i beni mobili (auto e arredamenti) grazie alla dicitura “per la ripresa delle normali condizioni di vita”. E proprio per strappare questo rimborso si è rinunciato ai 30mila euro speditivi.
TERREMOTATI BEFFATI
Nel decreto si parla di “armonizzazione dei comportamenti amministrativi, anche ai provvedimenti futuri relativi al sisma del 20 e 29 maggio 2012”. Se fosse rimasto il tetto delle procedure semplificate per i danni sotto i 30mila euro allora si sarebbe potuto rimborsare anche le abitazioni classificate A ma che hanno comunque dovuto essere sottoposte a piccoli interventi di sistemazione. Abbassando la soglia, chiaramente le A resteranno ai margini.
I SOLDI PER LA TROMBA D’ARIA
È la grande novità di giornata: dopo oltre un anno i cittadini di San Martino Spino e Castelfranco si vedono riconosciuti i danni provocati dal tornado del 3 maggio 2013. Anche loro dovranno però attendere le ordinanze del commissario Errani per capire come agire a livello burocratico.
I 210 MILIONI DI RISPARMIO
“Il commissario può destinare complessivamente 210 milioni di euro - 160 per il 2014 e 50 per il 2015 - a valere sulle risorse del decreto-legge 6 giugno 2012, n. 74. In sostanza si useranno i sei miliardi già disponibili per il sisma. Ma come avevamo già spiegato non ci sono soldi tolti ai terremotati, bensì si sfrutteranno i fondi risparmiati dagli interessi che la Regione deve alla Cassa Depositi e Prestiti proprio per il prestito dei 6 miliardi. Tutto ciò è permesso dal calo del costo del denaro. Conti matematici, ma che hanno evitato che gli alluvionati restassero a bocca asciutta.
ESPROPRI E CAS
Il decreto permette anche l’elargizione del contributo di autonoma sistemazione, semmai qualcuno fosse ancora sfollato (bisognerà capire se l’operazione è retroattiva e riguarderà chi ha vissuto per giorni o settimane in albergo o alloggi alternativi). C’è anche il potere di espropriare i terreni: potrebbe essere la svolta per velocizzare le operazioni che durano da anni per i prati di San Clemente mentre la strategia parrebbe surreale se, come qualcuno ha sostenuto, fosse finalizzata alla realizzazione dei moduli abitativi provvisori.
@francescodondi
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