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Un fiume di denaro modenese scorre verso i “paradisi fiscali”

Un fiume di denaro modenese scorre verso i “paradisi fiscali”

Paesi a fiscalità privilegiata o non cooperante. È il modo in cui la Banca d'Italia definisce i cosiddetti “paradisi fiscali”, quelli verso e da i quali provengono e sono diretti i bonifici sospetti....

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Paesi a fiscalità privilegiata o non cooperante. È il modo in cui la Banca d'Italia definisce i cosiddetti “paradisi fiscali”, quelli verso e da i quali provengono e sono diretti i bonifici sospetti. E in questo senso la provincia modenese gioca un ruolo preponderante, di certo poco edificante, con una operazione su cinque diretta verso quei Paesi a “fiscalità di vantaggio” (se così la si può definire). Paesi già noti alle cronache fiscali e giudiziarie, come il Lussemburgo, ma anche “new entry” come il Mozambico.

A rilevarlo sono i recenti documenti dell'Unità investigativa finanziaria della Banca d'Italia sul possibile riciclaggio nel nostro Paese. Secondo la mappatura tracciata da Bankitalia, Modena è segnalata con il colore rosso, che sta a significare che al Modenese arriva dal 15% al 20% dei bonifici sospetti da quei Paesi. E, al contempo, partono dal Modenese dal 13% al 18% di bonifici sospetti verso quel tipo di Paesi.

Ma quali paesi? Secondo i dati Bankitalia sono 3274 le operazioni finanziarie sospette (con un indice di rischio di 0,9, in un range variabile da 0 a 1) partite da operatori emiliano-romagnoli e dirette verso Lussemburgo (per 5,6 miliardi di euro), Panama e Mozambico (circa una settantina di operazioni). Dati che aggiungono elementi allarmanti e finora del tutto estranei al confronto sulla natura della crisi e le ramificazioni illegali della nostra economia. Ricerche che, inoltre, analizzano transazioni bancarie “strane”, in partenza dalle nostre regioni, verso Paesi che “mantengono fondate correlazioni con i crimini legati al traffico di droghe e riciclo di risorse malavitose”.

«Quello dei bonifici da e verso i paradisi fiscali – spiega ancora Franco Zavatti, coordinatore legalità e sicurezza della Cgil Emilia Romagna – è un capitolo aggiunto recentemente. Era necessario. A voler solo considerare il nostro territorio, il dato è veramente sconcertante. Da qui l'importanza di avere professionisti preparati e non conniventi, perché la maggior parte di queste operazioni è dalle loro mani che passa».(f.b.)