Anche il volontariato è campo di scontro
Mirandola. I quattro candidati a sindaco si confrontano con il Terzo Settore e si accusano tra loro
MIRANDOLA. Il confronto parte in sordina, poi si anima verso il finale. Una sorta di climax ascendente ha dunque caratterizzato il dibattito che ha visto protagonisti i quattro candidati alla poltrona di sindaco. Essendo organizzato dal Forum Terzo Settore, tema centrale della serata non poteva essere altro che il volontariato ed il suo rapporto con gli enti locali, specialmente in questo periodo di tagli. Nonostante l’argomento non offrisse dunque spunti che rimandassero a particolari diversità di vedute, essendo unanimemente considerato l’associazionismo come fonte di ricchezza per la comunità, la discussione è presto sfociata su argomenti come la ricostruzione e da quel momento non è mancata qualche polemica.
Le prime avvisaglie di scontro si sono intraviste quando Guglielmo Golinelli (Lega Nord) definisce la politica locale in “crisi di credibilità” e sottolinea come il volontariato si stia sempre più sostituendo ad uno Stato “ladro ed assente”. Il dibattito poi si infiamma quando il candidato 5 Stelle Nunzio Tinchelli dichiara che “il volontariato è di tutti e non può appartenere ad alcuna forza politica, mentre a Mirandola non sempre è così. Non è più tollerabile che esistano cinque associazioni con funzioni simili ma separate solo perché alla base vi è un’idea politica diversa”, scatenando così l’ira di qualche presente in sala ma convinto nel ribadire che “i vertici delle associazioni e del volontariato non possono sfociare nell’occupazione di poltrone in consiglio comunale”.
A questo punto Antonio Platis (Forza Italia, Ascoltare per Innovare, Ncd e Fratelli d’Italia) coglie la palla al balzo e rincara la dose. «Nonostante il volontariato rivesta un ruolo di primissimo piano, è bene concentrarsi su alcune priorità come lavoro e ricostruzione. Il territorio mirandolese è stato fatto oggetto di edifici somiglianti a vere e proprie cattedrali nel deserto e senza le abitazioni la ricostruzione pubblica riveste un ruolo di secondo piano”. Non manca poi chi punta il dito contro l’amministrazione, ritenuta responsabile di usare il volontariato come mezzo su cui scaricare le responsabilità dei “tagli indiscriminati ai servizi”.
Accuse rispedite al mittente da Maino Benatti (sindaco uscente sostenuto da Pd, Sinistra per Mirandola e i Mirandolesi), il quale sottolinea come “siano capaci tutti ad avere la ricetta più efficace quando ormai la maggior parte delle decisioni importanti è stata presa”, ricordando che “anche le minoranze, quando c’è da far quadrare i conti, spesso e volentieri optano per i tagli al welfare” e rilanciando con la “younger card”, carta destinata ai giovani che potranno beneficiare di sconti di diversa entità in base alle ore destinate al volontariato ed all’impegno civico.
Giovanni Vassallo