«Se vinciamo deve nascere l’Unione Comuni Cimone»
I candidati Cadegiani,Nizzi, Checchi e Pasquali hanno sottoscritto un documento Montecreto, Fiumalbo, Pieve e Fanano contrari alla maxi area del Frignano
«Unione del Frignano? No grazie. Le aggregazioni basate solo sulla logica dei numeri non possono produrre gli effetti auspicati dalla Regione in termini di efficienza ed economicità». A ribadire un concetto già emerso nei mesi scorsi non ci sono esclusivamente i sindaci di Sestola Marco Bonucchi, di Fiumalbo Alessio Nizzi e di Montecreto Maurizio Cadegiani. La truppa dei dissidenti allarga i confini e aggrega anche i candidati sindaci della lista Valle del Pelago di Pievepelago, capitanata da Lorenzo Checchi, e della lista “Per Fanano” guidata da Paola Pasquali. I quattro candidati alle elezioni-Nizzi, Cadegiani, Checchi e Pasquali- hanno infatti condiviso e sottoscritto un documento col quale chiedono di poter istituire un' unione di Comuni del Cimone per gestire in forma aggregata i servizi. «Siamo del parere che un Ambito Territoriale che necessiti di ulteriori divisioni in micro distretti, non è evidentemente un' ottimizzazione del riassetto territoriale, ma la controprova di come all'interno di macro zone vi siano peculiarità diverse dal resto del territorio», spiegano i quattro candidati. Come noto, l'Unione dei Comuni del Frignano raggruppa gli enti locali, ad eccezione di Montese, che già facevano parte della Comunità Montana. La richiesta dei candidati è invece quella di istituire un'Unione autonoma per i sei comuni del crinale, ovvero Fanano, Sestola, Montecreto, Riolunato, Pievepelago e Fiumalbo. «L'assetto attuale va ridefinito - precisano - creando due distinte Unioni indipendenti sia dal punto di vista amministrativo che economico. I Comuni del circondario del Monte Cimone, come tutti i Comuni di crinale, sono contraddistinti da problemi e potenzialità specifiche del tutto similari tra loro, come ambiente, turismo, agricoltura e servizi; pertanto possono formare un unico ambito omogeneo e autonomo». Se le elezioni del 25 maggio dovessero confermare Nizzi e Cadegiani alla guida dei Comuni di Fiumalbo e Montecreto e se a Fanano e Pievepelago dovesse verificarsi un cambio di maggioranza, allora dal punto di vista politico l'Unione del Frignano così come è stata istituita potrebbe vacillare sotto l'attacco di cinque Comuni su dieci che marciano compatti. Anche perché Marco Bonucchi, il quinto uomo, pur non dovendo affrontare le elezioni (a Sestola si vota nel 2016), non ha certo cambiato idea sull'Unione del Frignano. «Credo che due Unioni autonome e indipendenti, una del basso e una dell'alto Frignano possano anche gestire alcuni servizi insieme. Ma per il resto non mi pare efficiente un'unica macro area in cui convivono esigenze a volte inconciliabili. Per questo sostengo la nascita di un'unione del Cimone, che sui servizi basilari può dare risposte più puntuali e veloci al cittadino e realizzare quelle economie di scala per le quali la Regione ha deciso il riordino territoriale amministrativo».
Sul fronte elezioni a Prignano prosegue la campagna elettorale di Ennio Bonilauri, candidato a sindaco per la lista civica: “Popolo di Prignano insieme”. Stasera alle 21 Bonilauri si presenterà presso il bar pizzeria di Saltino, domani presso il bar di Castelvecchio, sabato all’Happy Bar del capoluogo.