«Dubbi sul sindaco di Soliera che rappresenta la politica»
Che la nomina di Giuseppe Schena a presidente della Fondazione Cassa sia condivisa dal Consiglio di Indirizzo dell'ente, come da più parti in questi giorni si sente dire, risulterebbe falso. Sono...
Che la nomina di Giuseppe Schena a presidente della Fondazione Cassa sia condivisa dal Consiglio di Indirizzo dell'ente, come da più parti in questi giorni si sente dire, risulterebbe falso. Sono proprio alcuni consiglieri che hanno contattato la Gazzetta per riferire di questa divisione interna a poche ore dalla consegna ufficiale delle liste elettorali, che comprendono i nomi del Cda e appunto del presidente e sulle quali i rappresentanti dell'ente voteranno entro fine mese. «Lo dice anche il codice etico dell'associazione nazionale che raggruppa le Fondazioni di origine bancaria - dice il consigliere d'Indirizzo che, pur chiedendo l'anonimato, ci tiene a far sapere la spaccatura in atto nell'ente - e cioè che vi deve essere discontinuità tra la carriera di politico e quella di presidente di Fondazione. Schena, invece, passerebbe direttamente da sindaco a presidente. Non ci sembra corretto».
E allora perché non impugnate il codice etico?
«Purtroppo quando venne proposta questa indicazione da inserire nello statuto, noi a Carpi “ci abbiamo dormito sopra” e ora diventa difficile appellarci concretamente a questa indicazione per convincere Schena a lasciar perdere».
Cos'ha Schena che non va?
«Nulla sul piano professionale e personale, ma si spezza una tradizione iniziata con Ferrari e cioè che il presidente della Fondazione deve essere una persona al di fuori della politica».
Strano allora che proprio Ferrari stia in un certo senso, sostenendo Schena.
«Di certo lo stima, o forse vuole evitare che un altro industriale prenda il suo posto. Resta il fatto che Ferrari ha operato bene durante il suo lunghissimo mandato».
Non è che c'è qualche opposizione politica all'elezione di Schena?
«Di certo su un piatto della bilancia della Fondazione rischiamo di avere un sovrappeso laico di sinistra, ma posso garantire: anche nel mondo del Pd non vedono bene l'elezione di Schena. C'è il rischio che diventi una sorta di super sindaco e che tra il futuro primo cittadino di Carpi e il presidente della Fondazione nascano competizioni di visibilità e altro che nuocerebbero al territorio».
Allora voi chi proponete?
«Un personaggio come Attilio Bedocchi, attuale consigliere d'indirizzo, potrebbe rappresentare una buona scelta».
Però così pare che da parte vostra vi sia il desiderio di alimentare dall'interno i nuovi organi, quasi fosse un ente autoreferenziale...
«Questa è un'accusa che non accetto. Le nostre proposte sono per l'equilibrio e il buon funzionamento della Fondazione».
Rino Filippin