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Lavoro e terremoto: l’elezione del sindaco fissa i due capisaldi - VIDEO

di Giovanni Vassallo
Lavoro e terremoto: l’elezione del sindaco fissa i due capisaldi - VIDEO

San Felice. Toni accesi tra Silvestri, Borsari, Coviello e Fortini Tifo da stadio per i candidati che hanno idee spesso opposte

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SAN FELICE. Alberto Silvestri (Insieme per San Felice, sindaco uscente), Lorenza Borsari (Per Reagire), Massimiliano Fortini (Lista civica 5 Stelle) ed Emanuele Coviello (Lista Civica San Felice). Sono questi i nomi dei quattro candidati che si sono affrontati davanti al nutrito pubblico del “Palatenda”, nel quale però erano mimetizzati anche diversi simpatizzanti pronti a far schizzare verso l’alto il livello dell’“applausometro” in un confronto mediatico di valore.

Le scintille non sono mancate, anche perché ognuno dei candidati si è distinto per prese di posizione nette. A partire da quella sulla Cispadana, dove Silvestri si dichiara favorevole (“L’opera è indispensabile per mantenere i posti di lavoro sul territorio”), così come Borsari, che però sottolinea la necessità di monitorare l’impatto ambientale, e Coviello, il quale comunque auspica una revisione del progetto. Contrario invece Fortini, secondo cui si tratta di un “progetto faraonico che comporterà ulteriore smog e consumo di suolo”, passando la palla ai cittadini che si dovranno esprimere in merito via referendum.

Altro tema centrale è quello della ricostruzione, dove stavolta Silvestri gioca in difesa elencando i dati di quanto fatto finora, mentre gli sfidanti incalzano il sindaco uscente sulla scarsa decisione con cui avanza la ricostruzione privata, l’abbandono del centro storico e il timore che San Felice diventi una “città-dormitorio”. Le diversità di vedute emergono anche sulla riqualificazione del polo industriale: Fortini e Borsari evidenziano come la zona sia stata lasciata in pasto al degrado, mentre Coviello propone un “ritorno al passato” tramite la creazione di un’azienda di proprietà comunale. Silvestri invece difende la linea del dialogo con gli imprenditori, “che ha permesso il rientro delle aziende più importanti”.

Ulteriori polemiche emergono con l’introduzione del tema piccole-medie imprese: Borsari sottolinea come la via sia quella di puntare su “prodotti di nicchia ed eccellenze enogastronomiche” e propone una defiscalizzazione in cambio di assunzione di manodopera locale, Silvestri si sofferma sul fatto che il ginepraio burocratico “ha impedito l’accesso ai lavori alle Pmi locali”, Coviello propone un Comune parte attiva nella collaborazione con le aziende e Fortini opta per l’istituzione di una zona franco- urbana per 5 anni.

Per quanto riguarda infine l’erogazione dei servizi, alla luce dei numerosi tagli subiti dagli enti locali, vige la regola della prudenza: Coviello e Fortini si limitano a proporre l’utilizzo delle strutture già a disposizione del Comune senza depauperare fondi e tenendo sott’occhio il bilancio, mentre Silvestri ha dalla sua la collaborazione con Asp, che in questi mesi ha fruttato la creazione di microresidenze per anziani. Ma Borsari non ci sta: “Assurdo trascurare i giovani: è su di loro che dobbiamo costruire la San Felice del futuro”.