Pazienti Sert, allarme: uno su quattro è minorenne
A un convegno il responsabile della struttura denuncia l’aumento di giovanissimi consumatori
Modena - «La scuola è la prima difesa della nostra società contro l’uso di sostanze». Parola di Claudio Ferretti, responsabile del Sert di Modena. I dati rilasciati dal servizio sono eloquenti: circa un nuovo paziente su quattro del Servizio tossicodipendenze ha iniziato a consumare sostanze stupefacenti da minorenne. La cifra è emersa ieri nell’aula magna del Fermi durante l’incontro “Giovani e sostanze: tendenze e strategie di intervento”. I nuovi casi tra i 15 e i 19 anni si sono più che raddoppiati: dai 27 del 2012 ai 64 del 2013, su un totale di 278.
«Non bisogna dimenticare - ha aggiunto Ferretti - che da noi arrivano dopo. Sono tutte persone che hanno iniziato da minorenni. C’è stato anche un quattordicenne». Cambiati anche i consumi. La droga più consumata è la cannabis, con 126 nuovi casi. «Molto spesso sono gravi, soprattutto giovani, che hanno commesso reati o sono seguiti». Al secondo posto c’è la cocaina (75), al terzo l’eroina (58). Il Sert segue migliaia di persone per abuso di droghe, alcol, tabagismo e gioco d’azzardo patologico. «Noi vediamo solo i casi più gravi - ha aggiunto il medico - quando il comportamento è già una dipendenza». I numeri, insomma, potrebbero essere più alti. Nell’incontro è stato spiegato come per contrastare il fenomeno serva reprimere, ma ancor di più prevenire e informare.
«Abbiamo fatto un tavolo con la Prefettura - ha spiegato Ferretti - incontrando sette ragazzi da 15 a 18 anni con i loro genitori. Per molti è stato un trauma apprendere il fatto. I ragazzi hanno smesso, chiedendo di rivederci a novembre». «Il muro non serve a nulla - ha ribadito Chiara Gabrielli, coordinatrice del Sert di Modena ovest - fa commettere errori gravi: di droga si può anche morire». L’Europa è un produttore di cannabis (e droghe sintetiche) e i giovani lo sanno: oltre un giovane intervistato su quattro sa come reperirla. La dottoressa ha ricordato i numeri delle “abbuffate alcoliche” tra i giovani, visto che oltre uno studente su tre in Italia ha dichiarato di aver bevuto più di cinque bicchieri di fila. Quasi il 30% ne ha fatto uso almeno una volta. C’è il problema dell’assunzione multipla: quasi il 9% ha assunto insieme due sostanze illegali, il 3,5% tre o più. esiste una correlazione diretta tra consumo di fumo, alcol e cannabis e quello di altre droghe. La Gabrielli ha rimarcato come la poliassunzione (registrata nel 73% dei casi tra gli under 25) sia associata a comportamenti devianti: problemi con la polizia, risse, rapporti sessuali non protetti e giorni di scuola persi.
«Quasi il 90% dei delitti o dei comportamenti devianti - ha ricordato Amedeo Pazzanese, capo della squadra Mobile di Modena - deriva dall’abuso di alcolici o sostanze stupefacenti. Diamo per scontato che ci sia conoscenza nei giovani, nelle famiglie e negli educatori; in realtà solo una percentuale minima degli adulti ne conosce le conseguenze mediche, giuridiche e sociali. Spesso le famiglie si rendono conto solo se un familiare sbatte nel problema». «Tra tutti gli interventi - ha concluso Andrea Piselli, capo della polizia municipale di Modena - conta di più il colloquio efficace in modo formativo».