Ammanetta e sequestra la figlia ribelle
Quindicenne segregata in casa, il padre non voleva che uscisse e vedesse ragazzi. Blitz dei carabinieri, genitori in carcere
Una figlia quindicenne un po’ ribelle, due genitori nordafricani che non vedono di buon occhio le uscite di sera e la frequentazione con i ragazzi. Fino a decidere di sequestrarla e chiuderla in casa, con piedi legati da una corda e ammanettata. Ma i carabinieri hanno scoperto quanto avveniva nell’abitazione di Carpi e hanno arrestato sia il padre che la madre. Per loro le accuse sono sequestro di persona, maltrattamenti in famiglia e lesioni personali.
La situazione è stata scoperta grazie all’intervento di un gruppo di muratori. Nella mattinata di giovedì la ragazza, ammanettata e con i piedi legati da una corda, ha tentato la fuga approfittando di un momento di distrazione della madre e mentre il padre non era in casa. Si è sporta sul balcone e ha provato a calarsi per la grondaia, ma, con mani e piedi immobilizzati, rischiava di farsi del male. I muratori, che lavoravano nel cantiere di un edificio vicino all’abitazione della ragazza, hanno assistito alla scena, hanno urlato alla ragazza di non fare sciocchezze e hanno tentato di capire quanto stava accadendo. Insospettiti e allarmati dalla situazione, hanno allora avvertito i carabinieri che si sono precipitata sul posto per capire cosa stava accadendo.
Hanno suonato all’appartamento e ad aprire è stata la madre. I militari sono entrati e hanno quindi verificato la condizione in cui si trovava la ragazzina.
Stabilito che il padre era assente, hanno dunque deciso di attenderne il ritorno e quando l’uomo è arrivato hanno portato in caserma sia lui che la moglie.
A fare precipitare la situazione nei giorni scorsi, almeno stando alle prime ricostruzione e alle prime spiegazioni, e ad esacerbare ancor più i già difficili rapporti tra la ragazza e i genitori, era stata una uscita serale della ragazza, che era tornata dopo l’orario concordato ed era stata sorpresa dal padre in strada in compagnia di un ragazzo.
È poi emerso che da qualche mese la ragazza non frequentava nemmeno la scuola, quindi padre e madre sono stati anche denunciati per evasione dell’obbligo scolastico. Non è dato sapere se avesse smesso di frequentare la scuola per sua volontà, cercando di sottrarsi all’impegno, o per volontà dei genitori.
Attualmente la ragazzina è stata affidata ai servizi sociali e si trova in un luogo protetto non noto per preservarla da qualsivoglia ulteriore problema.
L’udienza di convalida dell’arresto è stata fissata per la mattinata di lunedì.
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