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Baz a Fiorano: «Vi regalerò novanta minuti di risate»

Baz a Fiorano: «Vi regalerò novanta minuti di risate»

Il cabarettista racconta la recente esperienza di studio e lavoro negli Stati Uniti e spiega come è maturato il suo successo e come sono nati i suoi personaggi

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FIORANO. Il Maggio Fioranese stasera, dalle 21 in piazza Matteotti, è all'insegna del cabaret e della musica in compagnia di Marco Bazzoni, meglio conosciuto come Baz, Gianni Cyano, ed Alessandro Ristori & The Portofinos. Marco è appena tornato dall'America dove è andato per migliorare il suo inglese ma anche per capire di più il mondo dello spettacolo. Fiorano è la prima data della sua torunée estiva. Attualmente i suoi fans lo stanno rivedendo in alcune puntate della trasmissione televisiva Colorado.

«Quest'anno a Colorado ha fatto solo le prime puntate perché da gennaio sono stato in America - puntualizza l'artista di Sassari - Quelle che stanno passando adesso su Italia Uno sono delle registrazioni. In America ho approfondito la lingua ma ho anche studiato canto ed altre forme di spettacolo. Sono stati quattro mesi intensi, costruttivi e certamente ci tornerò. Avendo visto dal vivo personaggi di caratura internazionale mi sono accorto che hanno un modo diverso di stare sul palco. È un'altra scuola, un altro genere».

Il tuo personaggio Gianni Cyano, a distanza di anni, è sempre attuale. Quale è il suo segreto?

«Ho iniziato a fare cabaret nel 2002 e nel 2004 è nato Baz, il lettore multimediale. Gianni Cyano è arrivato poco dopo. Visto però che Baz funzionava l’ho tenuto in caldo e forse proprio per questo è rimasto attuale».

E Baz come sta?

«Molto bene. Quest'anno l'ho rispolverato in un paio di puntate televisive visto che avevo smesso di portarlo sul piccolo schermo. Me lo chiedevano spesso e non ho potuto fare a meno di esaudire i miei fan. Colorado è seguito anche da un pubblico di giovanissimi e Baz aveva fatto breccia nella loro testa».

Sei partito dai villaggi turistici e sei arrivato nei teatri e in televisione. Come è cambiata la tua vita?

«Avevo iniziato nei villaggi quando avevo 19 anni ma verso i 22 ho smesso. Mi sono buttato nelle scuole di canto, di teatro e laboratori vari. Poi il trasferimento dalla Sardegna a Milano con tanti sogni e pochi soldi in tasca».

E ti sei piazzato alla Barona.

«La Barona è un quartiere di Milano dove c'è un piccolo teatro dentro un centro sociale. All'inizio ci andavo come ospite visto che c'era lo Scaldassole, uno dei laboratori storici di Milano. Poi il gruppo si è sciolto ho rilevato con altri amici e colleghi il teatro dove continuiamo tuttora. Sono legato a quel teatro in particolare, è adatto a provare cose nuove».

Sei già al settimo anno di Colorado ma gli “avversari” di Zelig come li vedi?

«Zelig è stato l'apripista di un genere di trasmissione, ovvero la kermesse comica. Dopo sono nati Colorado, Made in Sud e altri programmi comici. Zelig è diventato con gli anni più istituzionale, Colorado è sempre stato più giovane e goliardico».

Cosa porterai a Fiorano?

«Intanto devo riprendere dimestichezza con l'italiano. È la prima data del tour estivo e proporrò un po' tutto il mio repertorio ma anche materiale nuovo. Prometto che ci saranno almeno novanta minuti di minchiate».

Nicola Calicchio