Bonifica dell’ex Frattina Parte il tavolo tecnico
Castelvetro. Aperta la Conferenza dei Servizi. Da eliminare sostanze tossiche come piombo, cadmio e boro. Nei giorni scorsi è emerso anche eternit
CASTELVETRO. A Castelvetro si torna a parlare di bonifica dell'ex Frattina, il sito inquinato nella frazione di Solignano: per vent'anni è stato una discarica con 30mila metri cubi di rifiuti ceramici altamente inquinanti, ora è un campo incolto attraversato dalla Pedemontana, d'estate usato come pista da motocross e chiuso a Ovest dal Tiepido. A separare torrente e discarica un piccolo muro di mattoni, oggi rotto in più punti, tanto che si vedono gli strati: sopra la terra di riporto e sotto strati si mattonelle, plastica e argilla. La Provincia ha aperto la conferenza di servizi, tavolo di lavoro che comprende anche Comune, Arpa e Regione. Che cosa sia la Frattina è noto da tempo ma è utile un ripasso. Tra gli anni '70 e '90 era una cava a cielo aperto, usata come discarica dalle ceramiche del comprensorio. È certo che almeno in una delle tre zone in cui si può dividere la Frattina ci siano inquinanti tipici del settore ceramico quali piombo, zinco, cadmio, boro ed occasionalmente selenio fino anche a 5 metri di profondità; un'area di 7044 metri quadrati (dati 2006, prima che una striscia fosse bonificata per il passaggio della Pedemontana). Nelle altre due zone ci sarebbero inerti da demolizione (2154 metri quadri) e inerti da fanghi ceramici e argille (9648 metri quadri). Il condizionale è d'obbligo perché se è certa la presenza di metalli pesanti, inquinanti e nocivi, non potrebbero mancare amare sorprese e cosa ci sia veramente là sotto lo si scoprirà davvero solo scavando. In questi giorni si è scoperto che c'è pure eternit: fuoriuscito dalla Frattina direttamente nell'alveo del Tiepido. La scena è stata fotografata dai 5 Stelle di Castelvetro che a inizio settimana hanno informato i Noe. Si sa dell'area da tanto tempo, ma la prima bonifica parziale, per far passare la strada, è arrivata solo nel 2008, quando ci si accorge che lì dovrà passare la Pedemontana in costruzione: si accelerano i tempi e in due anni si chiude la partita. Il risultato è che tutti i rifiuti scavati per far passare la strada sono stati messi a lato. Ora forma una collina di terra recintata e isolata: sotto c'è un telo isolante adatto, sopra una copertura con della terra di riporto. Dopo la bonifica per la Pedemontana (il 14% di tutta l'area), della zona più inquinata sono rimasti da bonificare 4295 metri quadri. Una seconda accelerata è arrivata dopo la segnalazione ai Noe: in questi giorni l'eternit affiorato è stato rimosso, su incarico del Comune, da una ruspa e portato via all'insaputa di tutti. «Entro fine maggio - scrive il sindaco di Castelvetro sul sito del Comune - verrà prodotto un quadro economico con lo scopo di approfondire e quantificare i costi per la realizzazione di ulteriori interventi di bonifica dell'area».
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