Gazzetta di Modena

Modena

Poletti a Carpi: «Il terzo settore è la nostra risorsa»

di Serena Arbizzi
Poletti a Carpi: «Il terzo settore è la nostra risorsa»

Il ministro Giuliano Poletti in città: «La crisi economica è pesante ma ci aiuta l’alleanza con il mondo del volontariato»

3 MINUTI DI LETTURA





«Contro la crisi economica che ha coinvolto pesantemente anche le cooperative e che inizia a farsi sentire in modo consistente anche nel modenese è necessario ripensare il settore d'investimento delle imprese. Questo alla luce del fatto che l'edilizia è “crollata” e, pertanto, serve un riposizionamento delle imprese. Un riposizionamento che non può trascurare i valori. Ci sono tre soggetti che devono interagire, infatti: stato, società e mercato».

Queste le parole con cui il ministro del lavoro, Giuliano Poletti, ha esordito ieri pomeriggio, mentre saliva sul palco del cortile d'onore di Palazzo Pio. Il titolare delle politiche lavorative del governo Renzi è stato l'ospite d'onore di una tavola rotonda, organizzata nell'ambito della Primavera del Volontariato, poco prima della premiazione del concorso Umoristi a Carpi 2014. Il ministro Poletti ha fatto il punto della situazione sul decreto Lavoro, dal quale ci si aspetta risultati positivi in termini di occupazione e, riguardo al nostro territorio, ha sottolineato la forte alleanza che si può instaurare sul nostro territorio tra mondo del volontariato e mondo della cooperazione. Un settore quest'ultimo che Poletti conosce bene, essendo stato ai vertici della Lega delle Cooperative per molti anni e, proprio in virtù della sua esperienza, avrebbe dovuto partecipare come relatore all'ultima assemblea di bilancio della Cmb, ma all'ultimo momento l'evento risultò concomitante con il suo giuramento al Quirinale come ministro. Alla tavola rotonda ha partecipato anche il parlamentare carpigiano Edoardo Patriarca il quale sta prendendo parte al progetto "Linee guida per una riforma del Terzo Settore", nato a seguito di un tweet di Renzi che si propone, nel giro di un mese, di raccogliere e articolare le proposte che arriveranno dai cittadini sul Terzo Settore, per poi presentare quattro giorni dopo la chiusura della consultazione. Il ministro si è poi concentrato sull'importanza delle associazioni di volontariato, oltre duecento nell'Unione Terre d'Argine per fare riacquisire il senso civico al cittadino. «Dobbiamo puntare verso un'economia sociale e solidale che non ha il prezzo come unica moneta di scambio - ha detto Poletti - Occorre un forte snellimento della burocrazia e il ritrovare il senso di responsabilità della cosa pubblica. In Italia ci sono troppe leggi e non riusciamo ad importare gli esempi positivi dall'estero perché siamo stati un paese che ha aspettato troppo». Il ministro è stato sollecitato anche sulla necessità di un futuro soddisfacente anche per i giovani e ha coniato diversi slogan. Dopo che Tommaso Padoa Schioppa ha parlato di “bamboccioni”, la Fornero di “choosy”, e che, alla sala Peruzzi, venerdì sera, il sociologo Aldo Bonomi, ha parlato di “smanettoni”, auspicando che i giovani, nativi digitali, possano essere impiegati sempre di più nel terzo settore, con un effetto che potrebbe essere terapeutico per loro, Poletti ha parlato di sogni. «Il principale problema dei giovani in Italia non è quello di fornire loro risposte per l'oggi, ma un sogno per il domani, perché in questo Paese abbiamo speso e suddiviso male le nostre risorse. Servono la forza e il coraggio di immaginare strade nuove, ed i giovani ci chiedono proprio questo, di avere l'occasione di rischiare e mettersi in gioco. Non possiamo ammazzare la loro speranza con le garanzie, ma forse scegliere di avere qualche tutela in meno per consentire loro qualche opportunità in più», ha concluso il ministro.