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Modena soccorso chiude il 118 diventa bolognese

di Stefano Totaro
Modena soccorso chiude il 118 diventa bolognese

Da mercoledì ogni chiamata arriverà alla centrale del capoluogo regionale e da quella sede verranno inviate le ambulanze sul nostro territorio

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Modena soccorso chiude. Da mercoledì il 118 sarà targato Bologna. Le chiamate di soccorso non avranno più come ideale antenna la Ghirlandina ma la Torre degli Asinelli: chi si farà male a un piede comporrà come di consueto le tre famose cifre, dall’altra parte della cornetta o del cellulare un operatore risponderà dal capoluogo regionale e darà il via all’ambulanza modenese che arriverà a domicilio come prima. Anzi, più di prima assicurano all’Ausl, perché oltre ad aver modernizzato tutti i i sistemi informatici, con linee, monitor e una mega centrale operativa a Bologna capace di una settantina di postazioni, sul nostro territorio è stata rafforzata la squadra degli interventi, con una presenza più capillare di ambulanze e di personale, volontari ovviamente compresi. Mercoledì dunque il D-Day per Modena Soccorso: da una decina di giorni sono all’opera nella storica sede lungo la via Emilia est i tecnici che stanno smontando le postazioni, che stanno by-passando i collegamenti e le varie centraline. Il preludio appunto dell’atto conclusivo annunciato ormai da oltre un anno e su cui si è dibattuto e discusso assieme a tutti i protagonisti in appositi incontri. Allora non ci sarà più nessun “modenese” a smistare i soccorsi sul nostro territorio? Non è affatto così. L’intero staff, dopo appunto i vari incontri e dopo gli accordi stipulati, si trasferisce a Bologna. Chi totalmente, chi parzialmente perché svolgerà turno non di box emergenza su Modena, cioè autista di ambulanza o quant’altro. le vecchia postazione? Ospiterà uffici, resterà come transit point per le ambulanze.

«Sono 16 i nostri dipendenti - spiega Orlando Pantaleo, responsabile del dipartimento interprovinciale emergenze e vigilanza - a cui si aggiungono due coordinatori. Tutti da mercoledì entreranno all’opera seduti nella centrale di Bologna, un grande open space attrezzatissimo. Sono nostri dipendenti, un patrimonio in esperienza acquisita nel tempo sul territorio che non andava e non andrà dispersa. Saranno loro a rispondere e a fare scattare gli interventi a Modena e provincia. Cambia soltanto da dove arriva l’imput, per il resto abbiamo potenziato “la rete”, cioè il numero dei mezzi disponibili e quello del personale, così da coprire in modo più capillare i servizi da effettuare sul territorio». A Bologna si è già trasferito lo staff di Ferrara soccorso La centrale 118 del capoluogo è stata inaugurata un anno fa, ha una superficie di 1.451 metri quadrati ed è stata realizzata con un investimento complessivo di 4,5 milioni di euro.

Quando fu presentata si disse di lei che offre “completa integrazione tra i sistemi radio, telefonici e dati; gli applicativi dialogano con i data base telefonici e cartografici, riducendo al minimo gli errori di localizzazione. L’operatore della centrale operativa può dunque conoscere, in tempo reale, la posizione, la velocità e lo stato di tutti i mezzi di soccorso sul territorio, individuando quello più vicino al luogo di intervento”. Modena porterà a Bologna le sue consuete sessantamila chiamate annuali.