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Sisma, incontra i sindaci e apre su tasse e Cispadana

Sisma, incontra i sindaci e apre su tasse e Cispadana

Accetta l’invito di Ferioli per un piatto di tortellini e ne nasce un confronto proficuo sui temi caldi. Molinari: «Abbiamo parlato della fiscalità di vantaggio»

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MEDOLLA. Doveva rimanere un incontro segreto. E qualcuno se l’è anche presa. L’appuntamento fissato all’ultimo momento tra Matteo Renzi e i sindaci delle zone terremotate e alluvionate è stato positivo e di segreto non c’è proprio nulla.

Nemmeno quel messaggio mandato in settimana da Fernando Ferioli, sindaco di Finale Emilia, che tra tutti è quello con un legame più stretto col premier: «Se ti va di mangiare un piatto di tortellini a casa di un terremotato noi ci siamo». Detto, fatto. Era ovviamente un sms tra amici, ma era un modo per tornare a parlare di sisma, alluvione e misure concrete per i comuni in una occasione da non perdere.

Così il fuori programma è stato fissato nel pomeriggio, e Renzi, puntuale alle 16, è arrivato nel nuovo municipio di Medolla, comune terremotato e alluvionato.

Fuori ad attenderlo circa duecento persone e tra gli applausi dell’accoglienza si è distinto uno dei tanti bambini presenti, che lo ha salutato con un «Forza Fiorentina». Renzi si è fermato, lo ha salutato, gli dato il “cinque” proverbiale e poi è andato dai sindaci.

Nell’incontro hanno iniziato a parlare i sindaci chiedendo una legge quadro nazionale sulle calamità, la creazione di zone franche urbane nei centri più colpiti, il prolungamento di due anni dello stato di emergenza, la proroga di due anni del prestito statale per pagare tasse e contributi, l’alleggerimento del patto di stabilità che ormai risuona come un mantra, lo stop ai mutui per le case inagibili e il rimborso di Imu non incassata. E a proposito di tormentoni anche la Cispadana. Renzi ha fatto i complimenti come ultimo baluardo della vera democrazia, ha spinto sull’autostrada Cispadana per dare forza «all’economia che è ripartita con la forza emiliana. Manca un miliardo per arrivare ai 12 preventivati: Errani me lo ha detto, trattare con lui è sempre difficile - ride - ma ci impegniamo, lo dobbiamo a questa gente e a questa terra».

Soddisfatto il sindaco di Medolla Filippo Molinari: «Abbiamo avuto una apertura sulla fiscalità di vantaggio e sulla Cispadana. Gli abbiamo proposto di inserire zone franche urbane in fase di conversione del decreto alluvione, usando i soldi risparmiati dal calo degli interessi da pagare per i 6 miliardi della ricostruzione».

Renzi ha più volte sottolineato, durante tutta la giornata, il suo attaccamento ai territori terremotati: «L'Emilia ha dato all'Italia una grande lezione di dignità. E ne fa un esempio per una Italia che è a un bivio. Da una parte i gufi che vedono solo negativo e dall'altra quelli che si rimboccano le maniche». Non manca di elogiare soprattutto i suoi ex colleghi: «Sono straordinari, il sindaco è spesso il primo argine alla disperazione, in queste vicende». Certo, nell'area emiliana colpita «c'è ancora molto da fare, l'ultimo decreto ha iniziato il suo iter che vale 200 milioni di investimenti». Rimane ancora da fare anche in termini di «verifiche fiscali per agevolare questo territorio, sia in via strategica. In questa realtà ci sono delle aziende che hanno fatto un lavoro talmente bello per cui oggi dei 41mila cassaintegrati legati al terremoto ne sono rimasti poco più di 200: per questo dobbiamo dire grazie anche ai lavoratori e agli imprenditori».

Davide Berti